Opinione su Le passioni di Madame De Lenclos - Denise Cartier: Una donna che volle vivere LIBERA
Una donna che volle vivere LIBERA
16/05/2020
Vantaggi
La lettura è davvero piacevole e di pagina in pagina si dipana la sua storia di donna.
Svantaggi
personalmente non trovati ma va a gusti
In realtà non è una vera e propria biografia in senso stretto, ma certamente un libro curato , con dietro una lunga ricerca storica approfondita ed una protagonista straordinaria ed indimenticabile : Ninon de Lenclo -1620-1705
Nella Francia del Seicento, a Parigi, nello storico e famoso quartiere del “Marais”, questa donna, a volte definita dai contemporanei sprezzantemente e riduttivamente come “CORTIGIANA”, raccoglie intorno alla propria avvenenza, spirito arguto, cultura ed eccellenti maniere, una “CORTE”, ridotta, naturalmente, perché non amava il chiasso, di gentiluomini , letterati, filosofi, eruditi e ...amanti. Un ”salotto”, laboratorio di idee, ed anche una corte allegra, dove uomini e donne si sfidavano su argomenti scelti di volta in volta. Ninon proviene dalla piccola nobiltà però con un nome antico. Sensuale, intelligente , attraente, è stata una delle donne più affascinanti di Parigi, anche se non era certo la più bella: aveva il naso lungo, occhi distanti, scarso seno e portava i capelli corti e ricciuti. Non certo una maliarda esplosiva, tutta curve e poco cervello. Era astemia ed era una salutista e vegetariana convinta. E terribilmente intelligente. Per me una donna del terzo millennio vissuta nel ‘600.
Nacque il 15 maggio del 1620. Ebbe una vita lunga, piena d’amore, di amicizia. Fu madre, amante ed amica. Ma non si sposò mai e visse fino ad 85 anni.
Nel libro si vede anche la sua quotidianità, le piccole cose di tutti i giorni, l’affetto che aveva per i suoi pochissimi domestici, trattati con rispetto ed amati come parte della famiglia. Si vede il suo amore per la vita cittadina, per la sua Parigi, le bancarelle, i fiorai , i mercati, la città con le sue miserie, sporca, sudicia, ma adorata fino alla fine.
Una donna senz’altro in anticipo sui tempi, una “FEMMINISTA ANTE LITTERAM”, coraggiosa, che decide consapevolmente di vivere come “un uomo” . Vuole vivere senza la “sottomissione “ al marito che il matrimonio ai tempi comportava e sceglie con chi stare, quanto stare, innamorata dell’amore, circondata da gossip, ma anche da amici fedelissimi, amata da uomini potenti e pericolosi, come il Cardinale Richelieu, ma che si muove attraverso gli intrighi e gli scandali con leggerezza, con una sincerità ed eticità che ne fanno una donna indimenticabile.
Ninon amava gli uomini e nello stesso tempo ne era amica. Era disponibile ad ascoltarli, ed a consigliarli. Era ferocemente leale. Fu amica di Perrault, la Fontaine, e conobbe Molière , Corneille e Racine…..
L’Europa e la Francia del XVII secolo, risentono ancora degli sconvolgimenti religiosi del secolo precedente e proprio nell’anno del Signore 1600 a Roma muore sul rogo Giordano Bruno….
C’è stato Lutero, la Chiesa monolitica ed oppressiva post Concilio di Trento, cerca di mantenere il proprio potere ed il controllo ferreo sulla società. La donna non ha molte scelte: o remissiva sposa, o il convento o la prostituzione. In Francia l’Ancien regime, cioè l’importanza dell’aristocrazia, dei nobili per intenderci, attraverso il feudalesimo, il suo potere sia in campo militare che in campo economico, vacilla. Ci sia avvia verso un modello assolutista : lo stato li sostituisce poco a poco e la borghesia comincia a fare capolino…
Fu amica anche di altre, poche in verità, donne del suo tempo eccezionali ed intelligenti : intrattenne per decenni una fitta corrispondenza con la Marchesa di Sevignè, una delle “PREZIOSE” del Marais insieme a Madelìne de Scudery ,e Madame de Sabiliere, tre aristocratiche, famosissime di un altro “salotto” fondato da Madame Rambouillet , pieno di accademici di Francia, filosofi, politici, dove uomini e donne dibattevano sull’amore e si impegnavano in schermaglie solo verbali, questa volta.
Conobbe la futura “moglie” morganatica di Luigi XIV, la Maintenon, quando era solo una giovane e povera moglie del poeta Scarron, ed anche Marion Delorme, figlia di un barone e cortigiana famosissima.
Naturalmente le “cortigiane” non potevano essere ricevute a corte e soprattutto non alla corte dove regnava Anna d’Austria insieme Mazzarino, ed il futuro re era ancora bambino…..anche se lei ci andò ugualmente, nonostante le pettegole di corte , invitata a suonare e cantare . Ninon aveva una splendida voce da contralto e suonava benissimo il liuto.
Ebbe vari amori. Sicuramente Luis de Mornay, Marchese di Villarceaux, fu l’uomo più importante della sua vita. Era ricco, sposato e padre di quattro figli. Passionale, ma non libertino , fu anche lui introdotto nel “salotto” e ben presto iniziò una relazione fra di loro che durò quasi tre anni e dalla quale nacque un figlio, Luis , da lui riconosciuto, ma che visse lontano da Ninon e che divenne un cartografo reale.
Ma ebbe degli amici più duraturi come il filosofo Saint- Evremont ed il duca e moralista La Rochefocauld.
Il libro è molto più che un elenco di fatti e di nomi. C’è l’essere umano e la donna Ninon, pratica, intelligente, generosa, divertente, me la vedo con una delle “mise” seicentesche, seduta su una poltrona a parlare di questo e di quello, testimone di una vita all’insegna del piacere, ma non fine a se stesso, sterile e vuoto. Amore come anche crescita personale, c’è dolore nella sua vita, viene anche chiusa in un convento, praticamente come una prigioniera per un periodo, vittima dell’ipocrisia e del pettegolezzo che cercarono di rovinarla e non ci riuscirono. I bigotti del tempo pensavano di averla annientata ma lei ritornò nel suo amatissimo Marais , comprò una proprietà e ricominciò a ricevere. Non si pianse addosso, non si piegò, lottò e vinse. Era uno spirito libero, ma aveva un suo codice morale che la sostenne per tutta la vita.
La lettura è davvero piacevole e di pagina in pagina si dipana la sua storia di donna. Questo è alla fine il libro: la storia di una donna che volle vivere LIBERA, che non accettò le imposizioni del suo tempo, che forgiò un destino singolare e che visse con onestà e coraggio, secondo le proprie convinzioni e pagandone anche un prezzo. Ma sempre con grazia, giocosità ed allegria. Dicono che fu solo poco più che una cortigiana. Non lo credo. I contemporanei che scrissero di lei, a parte qualche eccezione, erano uomini con piccole menti, pomposi ed arroganti. Avevano paura di donne intelligenti ed ardite come lei. E reagivano con il pregiudizio e con l’orgoglio
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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