Oltre la vita, ancora lo stesso amore
Dopo essermi interessata al film in uscita di Pupi Avati intitolato “Lei mi parla ancora” e saputo che esso è ispirato al libro autobiografico di Giuseppe Sgarbi, detto Nino (1921-2018, mancato a 97 anni, padre di Vittorio), ho subito cercato il libro edito da Skira, 2016, l'ho letto e mi è piaciuto.
Una delle frasi che più mi hanno colpito del libro è la seguente: “La tua bellezza era l’esca, certo, ma è stata la tua testa a pescare nel mio cuore. Mai conosciuto una testa così. Lucida, vivida, fulminante.”
Da quei primi momenti dopo l'incontro in un laboratorio di Farmacia, l'amore di Giuseppe non è mai morto neppure quando lei, la -Rina Spaccatutto-, com'era soprannominata, se n'è andata lasciandolo solo, un amore da favola, d'altri tempi, come si dice, un sentimento che perdura con un legame tra il mondo dei vivi e quello delle anime. E' questa la storia autobiografica che Giuseppe racconta con uno stile tranquillo, semplice e intenso, in un dialogo a distanza senza che per lui questa distanza esista, come dice:
“Rina, fatico a governare l’emozione all’idea che, mentre leggerai questi miei pensieri, ti ascolteranno anche lì, in Paradiso”.
Quando nel 2016 uscì il suo libro, tutti ne furono colpiti in quanto per tutta la vita Giuseppe Sgarbi era stato solo farmacista, gestendo il negozio di un piccolo paese con la moglie adorata Caterina (Rina). Aveva esordito come scrittore qualche anno prima ed aveva subito vinto il Premio Bancarella.
Il libro del 2016 “Lei mi parla ancora” ha le caratteristiche di un tranquillo diario attraverso le cui pagine c'è una celebrazione di Rina, l'adorata compagna di una vita, acquisendo le caratteristiche di una bellissima elegia per Rina, presentata libera nel modo di pensare, di comportarsi e di parlare in uno slancio totale per la vita.
Lettura consigliata.
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