Satira surreale che descrive alcuni mali contemporanei
Dopo 60 anni, Hitler si risvegli in un prato incolto di Berlino e fin da subito si impegna per riprendere la sua opera che dovrebbe condurre la Germania ad acquisire la supremazia mondiale. A chi lo incontra rivela la sua vera identità, coll'immancabile risultato di non essere creduto neppure una volta. Ma, ovviamente, è tanto bravo a interpretare la parte di sé stesso che diventa ben presto una celebrity. Il mondo attuale infatti sembra fatto apposta per spianargli la via: superficialità, interessi meschini, politicanti mediocri eppure ambiziosi fanno da contralto alla sua determinazione, rivelando una realtà che, grazie alla penna arguta di Timur Vermes, ci appare comica, sbagliata e... universale. In particolare penso alle pagine in cui Hitler convalescente diventa oggetto di interesse da parte praticamente di ogni partito politico tedesco. Non ho potuto fare a meno di pensare che qui la satira surreale avrebbe potuto tranquillamente essere trasposta in altri paesi. A completare il libro c'è poi un'utile sezione che spiega alcuni dettagli relativi a parti di testo altrimenti oscure per chi non conosce la storia della Germania nazista, che ho trovato accurata e interessante. Io conoscevo già molti aspetti descritti, ma per chi li ignora è una sezione fondamentale
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