Una storia d'amore!
Anni fa avevo letto un libro della Tamaro ma lo avevo lasciato a metà perchè non riuscivo davvero ad entrarci in sintonia.
Da quella volta mi sono sempre orientata su altri scrittori e scrittrici italiani e non, tralasciando del tutto la bibliografia della Tamaro.
Da poco più di un anno però possiedo una piccola pappagallina, così quando sul web ho letto una recensione di "Luisito - una storia d'amore" scritto dalla Tamaro e che ha per protagonista un pappagallo ho deciso che dovevo assolutamente leggerlo!
Sono stata fortunata perchè l'ho subito trovato al mercatino dell'usato dove vado spesso a comperare libri e con soli € 2,50 ho portato a casa una copia praticamente nuova dell'edizione che piaceva a me, ovvero sia quella con la copertina rossa e l'illustrazione di un variopinto pappagallo che si appoggia con le zampine sulla O di Luisito a mo' di trespolo.
Il pappagallo rappresentato nell'immagine è un Amazzone Fronte Gialla, esattamente la specie che, Anselma, maestra in pensione, trova tra i rifiuti della piattaforma ecologica sotto casa, in una sera qualunque d'estate mentre sta buttando la spazzatura.
Qualcosa le dice che quella creatura le cambierà la sua grigia esistenza di vedova, madre di due figli che la trascurano e nonna di insopportabili e maleducati nipoti.
Anselma decide istintivamente di chiamare il pappagallo Luisito, in ricordo della sua esplosiva amica Luisita morta a quarant'anni di leucemia.
La varietà di colori, la gioia di vivere di quel pappagallo le fa scaturire il ricordo di quella donna straordinaria e da quel momento in poi Anselma inizia a fare un bilancio della sua vita dando libero sfogo ai suoi ricordi belli e brutti.
Si rende conto che per troppi anni la sua è stata solo un'esistenza grigia e senza scopo, mentre Luisito con la sua simpatia e le sue paroline strascicante le sta di nuovo restituendo entusiasmo e gioia di vivere.
Tra giornate passate ad ascoltare musica e colazioni consumate insieme tra pezzi di mela, semi e ciotole piene d'acqua ad Anselma viene la bella idea di dare una festa con le sue ex colleghe di lavoro per il giorno di Ferragosto.
Il giorno dopo però qualcuno bussa alla sua porta e le sequestra Luisito che essendo una specie rara e protetta non può essere trattenuto in casa senza l'apposita documentazione.
Anselma ripiomba nel grigiore della sua esistenza ma decide che per Luisito vale la pena combattere e non può starsene con le mani in mano.
Basta, mi fermo qui.
La parte finale ha qualcosa di davvero molto triste che non voglio scrivere perchè quasi mi venivano le lacrime agli occhi.
Poi però come in ogni storia d'amore che si rispetti trionfa il bene ma non nella maniera zuccherosa che spesso conosciamo nei romanzi rosa, ma qui sfocia in qualcosa di poetico e meraviglioso che vi farà chiudere il libro in un misto di sollievo, tristezza, nostalgia e umanità.
Sarà il pappagallo, sarà la delicata scrittura della Tamaro che in questo libro mi ha catturata davvero, ma queste 150 pagine le ho lette in due ore.
Lo conserverò come un piccolo gioiellino della mia biblioteca perchè questa storia nella sua brevità cattura i punti salienti dell'esistenza umana e della gioia infinita che un pappagallo può trasmettere anche alla più triste e grigia creatura umana.
Non so chi di voi ha un pappagallo e chi un animale domestico in generale, fatto sta che leggendo questa storia è facile constatare come una creatura simile possa dare colore anche alle giornate più buie semplicemente con la propria presenza che non è mai scontata e non è mai inopportuna.
Penso di aver acquistato e letto questo libro nel momento perfetto.
Anselma dà una festa per il giorno di Ferragosto ed io casualmente l'ho letto a Ferragosto.
Luisito ad un certo punto soffrirà e soffrirà anche Anselma ed in questi giorni ricorre esattamente un anno dal momento in cui la mia pappagallina si è ammalata (e poi per fortuna guarita) ed io ho sofferto insieme a lei proprio come Anselma ha sofferto per Luisito.
Era destino che lo leggessi, che lo leggessi ora.
Quando dico che sono i libri a scegliere me intendo proprio questo!
E' un piccolo romanzo che porta a riflettere e fare piccoli bilanci anche se magari a differenza di Anselma non siamo ancora anziani.
Luisita nei passi in cui Anselma la ricorda è una vera scarica di benessere ed adrenalina che in qualche modo ci deve far pensare a come davvero vale la pena di vivere ma la riflessione che Anselma fa sulla sua morte lasciando un punto interrogativo che nessuno potrà mai risolvere mi ha fatto ulteriormente pensare.
Ha ragione Luisita?
Ha ragione Anselma?
Lascio a voi ora il compito di scoprire questa bellissima storia, d'amore ovviamente!
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