Capolavoro o Spazzatura?
Leggendo questo libro non è facile restare indifferenti o categorizzzarlo fra le mediocrità perchè lo si ama o lo si odia.
D'altronde lo stile della Santacroce è unico di non facile comprensione alla prima lettura fatto di continui salti mentali e interruzioni liriche che stoppano la narrazione, difficile da definire.
Credo sia difficile anche fare una sinossi di questo romanzo perchè non ha una vera e propria trama riassumibile in poche parole.
Io l'ho letto in diverse fasi della mia vita, quando ero un ragazzo l'ho trovato interessante, curioso, eccitante. Rileggendolo adesso che la sera nemmeno esco l'ho trovato lontano dalla mia realtà, noioso, strano.
La verità è che questo è un libro altamente targettizzato fatto apposta per una nicchia di persone che vivono la notte, anti-conformiste a modo loro, amanti del difficile.
Ecco definirei lo stile della Santacroce difficile di comprensione, strano, metaforico, am fine a se stesso, senza che ci sia davvero un cocnetto da esprimere, sembra che ci sia abbastanza vuoto dietro, proprio come tipico di tanti ragazzi che si affascinano da questo filosofico nulla.
E anche io ho pensato, in un breve periodo della mia esistenza, che questo poetico, volgare nulla avesse un suo fascino.
Chi sono io per criticare me stesso?
Ssolo per alcuni.
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