Esilio e radici, legami e storia
Ho apprezzato molto alcuni libri dell’autrice cilena, probabilmente, la considero una delle mie letture preferite, un piccolo tesoro da conservare per i momenti più rilassati da passare con un buon libro. Il "Lungo petalo di mare" è uno dei suoi ultimi lavori e devo dire di esser riuscita a tornare un po’ indietro negli anni con la fantasia, la lettura è stata veloce, interessante grazie alla scrittura scorrevole. Molto bella e coinvolgente la parte sulla "retirada" spagnola con il conseguente grande esodo, ripasso doveroso di un passato vergognoso. L’inserimento di alcuni stralci poetici di Neruda e l’omaggio nel testo alla sua vita. Siamo nel 1939, guerra civile spagnola. Il il clima politico europeo è preoccupante a causa della forza e della devastazione dei regimi dittatoriali che stanno prendendo sempre più campo. Victor e Guillem Dalmau, fratelli, non militavano in alcun partito politico, ma la diffidenza di entrambi nei confronti delle autorità e di qualsiasi tipo di governo li portava a schierarsi con gli anarchici. Esilio e radici, legami e storia. Una storia dimenticata, una storia di fatto attuale e composta da profughi, accoglienza, perdita, dolore, lasciti, separazione. La scrittrice porta a termine una vera e propria opera di ricostruzione che va dalle condizioni del viaggio a quelle di maggiore integrazione. La lettura mi ha preso in fretta, entrare nella storia è semplice e difficile è uscirne. Commovente e delicato.
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