Lettura complessa e introspettiva
Saramago non delude mai e state tranquilli che non lo farà neanche con L'uomo duplicato. Se solo Tertuliano Maximo Alfonso avesse ascoltato il senso comune, che poi quest'ultimo ci ha provato, dio sa quanto ci ha provato, a farlo desistere. Ma lui non ha voluto sentire ragioni e quando si è accorto dell'errore, ahimè, era già troppo tardi: poverina Maria da Paz, lei che voleva solo amare e essere amata. Saramago ci regala una storia molto psicologica, attraverso i suoi personaggi, psicologicamente nudi in questa vetrina che è L'uomo duplicato. Da voce al senso comune, che si presenta, si spiega e cerca, invano, di salvare il protagonista. Da chi? E da chi altro, se non da sé stesso! Sicuramente L'uomo duplicato è un libro da leggere, da soffermarsi su alcuni passaggi, dove traspira la saggezza dell'autore e da perdersi nella narrazione, ma solo per ritrovarsi delle persone leggermente migliori. Libro molto gradevole alla lettura, nonostante la capacità dell'autore di smontare e rimontare a suo piacimento ogni regola romanzesca, facendo di questa peculiarità il suo marchio di fabbrica e la sua virtù. Come ogni opera del genio portoghese, sicuramente più che consigliato.
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