Opinione su L'Uomo Tigre: L'Uomo Tigre (prima serie con Naoto Date)

L'Uomo Tigre (prima serie con Naoto Date)

25/12/2017

Vantaggi

storia, disegni, musiche, morale

Svantaggi

difficile reperibilità della serie completa in DVD


L'Uomo Tigre (Tiger Man nell'originale e nella sigla) è uno di quei bellissimi e istruttivi cartoni animati giapponesi che tutti i ragazzi che erano bambini negli anni 80 ricordano; con una vera e propria sceneggiatura che si dipana lungo il corso di più episodi scritta da autori ingegnosi e di sicuro mestiere, e che quasi sempre sono anche moralmente edificanti, sebbene, come accadde con Goldrake ai suoi tempi, siano spesso stati accusati di violenza gratuita (ma più per volgare tornaconto economico sospetto, ovvero: togliere spazio ai manga giapponesi in TV per farne prendere il posto, con relativo versamento del compenso per la trasmissione, ai cartoni di una certa multinazionale californiana rappresentata da un topo, mi avete certamente capito) con assurde interrogazioni parlamentari.

La storia, che ben hanno raccontato altre opinioni su questo sito, è quella di un orfano, Naoto Date, che fugge dalla casa famiglia per diventare un lottatore dopo aver visto una tigre allo zoo (voglio diventare una tigre, dice). Anni dopo lo ritroviamo sui ring di wrestling a combattere con una maschera di tigre per l'appunto. Di passaggio in Giappone, ritorna a visitare l'orfanotrofio in cui era stato da bambino e sapendolo indebitato con un malavitoso vuole aiutarlo, gesto che sarà la sua rovina. Infatti i malavitosi pretendono altri soldi che Naoto avrebbe, ma che deve versare come percentuale all'organizzazione per cui combatte, pena la condanna a morte da parte di quest'ultima.

Qui si vede il primo ammaestramento morale della serie: il bene dei bambini e di ruriko, la direttrice che era stata bambina orfana insieme a Naoto e a cui è affezionato, viene prima della sua stesso vita, Naoto paga e da quel momento si inimica TANA DELLE TIGRI la quale gli spedisce incontro sul ring avversari che hanno il solo compito di assassinarlo a botte.
L'uomo tigre non morirà però sul ring, in una seconda serie (l'uomo tigre il campione) con diverso protagonista che combatte anch'egli con una maschera, veniamo a sapere che nel tentativo di salvare una bambina dall'investimento Naoto rimane ucciso sull'asfalto.

Violenza? Sì ma stilizzata nel disegno (caratteristicamente spigolosa e sfumato sui dettagli più cruenti) e mostrata quel tanti che richiede la storia per poterla deprecare moralmente . il bambino che vede l'uomo tigre impara a condannarla, non certo ad apprezzarla! Lo stesso uomo tigre, che nell'ultimo episodio uccide il capo di tana delle tigri in un incontro, sconvolto da ciò che ha fatto accecato dal furore verso il lottatore che gli ha strappato la maschera, fugge lasciando la sera stessa il Giappone per sempre e abbandona, così si intuisce, la lotta.

Un disegno tendente allo spigoloso, come già ho detto, con pochi tratti ma singolarmente efficace, sia perché si presta ottimamente al dinamismo delle scene di lotta, sia perché con la sua indefinitezza e carenza di dettaglio, evita di mostrare particolari impressionanti delle scene più cruente che devono esserci in una rappresentazione di lotta.

La musica è l'altro elemento che caratterizza la serie. Il compositore maestro del genere, Kensuke Kiruchi, scrisse molti temi e variazioni da utilizzare nelle scene di lotta e quando ci viene mostrato Naoto nella vita di tutti i giorni al di fuori del ring. Bellissimi e memorabili, di una fattura musicale ed espressiva direi sublime, con le trombe a esporre il tema in maggiore dei scontri e i suoni deboli del registro centrale degli strumenti a fiato tipici del Giappone a intonare i temi in minore dei momenti di riflessione, malinconia e tenerezza.

Che io sappia, L'Uomo Tigre è una delle serie che non hanno ancora - e speriamo non avvenga mai - subito lo sfregio di un ridoppiaggio moderno. Le voci dei doppiatori perfettamente calati nella parte degli anni '80 sono magnifiche.

Perciò, se volete mostrare ai vostri figli che la violenza non paga, dovete fargli vedere L'Uomo Tigre.

Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.

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Altre opinioni degli utenti su L'Uomo Tigre

  • frankjaegar89
    opinione inserita da frankjaegar89 il 02/07/2018
    Probabilmente se amo il wrestling è dovuto anche a L' uomo tigre, manga del 1968 di cui appunto hanno fatto l' anime. Che dire dell' Uomo Tigre è tutto troppo esagerato, il sangue, le scorettezze, le ...
    Continua a leggere >
    Uno dei pochi casi in cui l' anime supera il manga
    Non adatto agli impressionabili
  • millifly
    opinione inserita da Anonimo il 05/01/2018
    L'Uomo Tigre è stato un fortunato manga giapponese diventato quasi subito anche un anime televisivo trasmesso poi in tutto il mondo tra gli anni Ottanta e Novanta. Durante l'infanzia mi capitava spess...
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    di genere sportivo
    oggi non adatto ai più piccoli
  • cancrina
    opinione inserita da Anonimo il 02/01/2018
    L'Uomo Tigre è un cartone animato o meglio un manga giapponese creato negli anni ottanta prettamente rivolto ad un pubblico maschile. Il protagonista di questo manga è un bambino orfano che decide di ...
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    carino
    nessuno
  • jimorris
    opinione inserita da jimorris il 21/12/2017
    Adesso che ho una figlia ripenso spesso ai cartoon della mia infanzia e comincio a capire quello che dicevano i miei genitori e in televisione riguardo alla violenza dei cartoon nipponici, in effetti ...
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    100%
    storia, drammaticita, disegni
    piu indicato per gli adulti
  • xroswars
    opinione inserita da xroswars il 20/12/2017
    L'Uomo Tigre è uno dei cartoni animati che più hanno segnato la storia dell'animazione giapponese: il protagonista è un ragazzo rimasto orfano durante la sua infanzia, che l'ha vissuta in un orfanotro...
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    100%
    Ottimo
    Nessuno