Opinione su L'Uomo Tigre: L'Uomo Tigre (prima serie con Naoto Date)
L'Uomo Tigre (prima serie con Naoto Date)
25/12/2017
Vantaggi
storia, disegni, musiche, morale
Svantaggi
difficile reperibilità della serie completa in DVD
La storia, che ben hanno raccontato altre opinioni su questo sito, è quella di un orfano, Naoto Date, che fugge dalla casa famiglia per diventare un lottatore dopo aver visto una tigre allo zoo (voglio diventare una tigre, dice). Anni dopo lo ritroviamo sui ring di wrestling a combattere con una maschera di tigre per l'appunto. Di passaggio in Giappone, ritorna a visitare l'orfanotrofio in cui era stato da bambino e sapendolo indebitato con un malavitoso vuole aiutarlo, gesto che sarà la sua rovina. Infatti i malavitosi pretendono altri soldi che Naoto avrebbe, ma che deve versare come percentuale all'organizzazione per cui combatte, pena la condanna a morte da parte di quest'ultima.
Qui si vede il primo ammaestramento morale della serie: il bene dei bambini e di ruriko, la direttrice che era stata bambina orfana insieme a Naoto e a cui è affezionato, viene prima della sua stesso vita, Naoto paga e da quel momento si inimica TANA DELLE TIGRI la quale gli spedisce incontro sul ring avversari che hanno il solo compito di assassinarlo a botte.
L'uomo tigre non morirà però sul ring, in una seconda serie (l'uomo tigre il campione) con diverso protagonista che combatte anch'egli con una maschera, veniamo a sapere che nel tentativo di salvare una bambina dall'investimento Naoto rimane ucciso sull'asfalto.
Violenza? Sì ma stilizzata nel disegno (caratteristicamente spigolosa e sfumato sui dettagli più cruenti) e mostrata quel tanti che richiede la storia per poterla deprecare moralmente . il bambino che vede l'uomo tigre impara a condannarla, non certo ad apprezzarla! Lo stesso uomo tigre, che nell'ultimo episodio uccide il capo di tana delle tigri in un incontro, sconvolto da ciò che ha fatto accecato dal furore verso il lottatore che gli ha strappato la maschera, fugge lasciando la sera stessa il Giappone per sempre e abbandona, così si intuisce, la lotta.
Un disegno tendente allo spigoloso, come già ho detto, con pochi tratti ma singolarmente efficace, sia perché si presta ottimamente al dinamismo delle scene di lotta, sia perché con la sua indefinitezza e carenza di dettaglio, evita di mostrare particolari impressionanti delle scene più cruente che devono esserci in una rappresentazione di lotta.
La musica è l'altro elemento che caratterizza la serie. Il compositore maestro del genere, Kensuke Kiruchi, scrisse molti temi e variazioni da utilizzare nelle scene di lotta e quando ci viene mostrato Naoto nella vita di tutti i giorni al di fuori del ring. Bellissimi e memorabili, di una fattura musicale ed espressiva direi sublime, con le trombe a esporre il tema in maggiore dei scontri e i suoni deboli del registro centrale degli strumenti a fiato tipici del Giappone a intonare i temi in minore dei momenti di riflessione, malinconia e tenerezza.
Che io sappia, L'Uomo Tigre è una delle serie che non hanno ancora - e speriamo non avvenga mai - subito lo sfregio di un ridoppiaggio moderno. Le voci dei doppiatori perfettamente calati nella parte degli anni '80 sono magnifiche.
Perciò, se volete mostrare ai vostri figli che la violenza non paga, dovete fargli vedere L'Uomo Tigre.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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