Opinione su Maniac: Paradossale
Paradossale
05/10/2018
Vantaggi
Un viaggio simbolico e strambo nella psichiatria
Svantaggi
Alcune tematiche un po' ripetitive
Ambientata in uno strano futuro a metà fra la fantascienza e gli anni 80, ci mostra un particolare esperimento mentale in cui vengono reclutati dei soggetti con diverse problematiche personali e psichiatriche. Il tentativo è quello di guarirli con un mix di farmaci ed esperienze virtuali orchestrate da un'intelligenza artificiale cosciente, tale Gertie, che però a un certo punto inizia a manifestare delle anomalie...
E' difficile scegliere un punto da cui partire per recensire questa breve serie. L'impressione che avrete dopo il primo episodio, ma anche dopo il quinto e anche dopo il finale, è "cosa ho appena visto?!".
Perchè ha una sua coerenza e ha anche dei significati che spiegherò brevemente, ma l'intero svolgimento, il ritmo, i personaggi e gli eventi portano tutti a una sola parola: paradossale. Non solo surreale, proprio paradossale.
Il fulcro della narrazione sono i due protagonisti, Annie (Emma Stone) e Owen (Jonah Hill), ognuno con le proprie patologie e sofferenze, che però proprio grazie a esse troveranno un punto di contatto e forse un modo per uscire dallo stagno vischioso delle rispettive vite disastrate. Al loro disagio fa da coro il disagio dell'AI e anche del suo creatore, il dott. Mantleray, che ha sviluppato un'affettività distorta a causa della madre soffocante (e il cui doppiaggio italiano fatto dall'onnipresente Iansante regala un tratto di personalità in più).
Il ritmo è incostante, con episodi molto molto strampalati che girano sempre attorno allo stesso tema: vivere il lutto, liberarsi dell'amore tossico, accettarsi per come si è, considerare il trauma un punto da cui ripartire. Non sono cose stupide, infatti non la giudico una serie sciocca, anzi. Casomai maniacale proprio come il suo titolo, un viaggio nella simbologia di menti poco sane ma con qualche tratto in cui tutti ci possiamo riconoscere.
Questo continuo battere e ribattere il chiodo sempre sulla stessa sequenza, cioè il non riuscire a elaborare il proprio trauma, può risultare ossessivo per chi guarda ma ha un suo significato espressivo e una sua verità. I traumi sono proprio così: cerchiamo continuamente di riviverli e riproporceli nel tentativo di superarli, a volte con scarsi o nulli risultati.
Non è una serie per tutti, vi avviso, e può risultare un po' ostica da capire, ma consiglio di sospendere il giudizio e avere un approccio in stile "Alice nel paese delle meraviglie", dove l'assurdo-schizofrenico in realtà è lì per una ragione e tutto sommato può interessare lo spettatore.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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