Kristoffel
Una delle tante birre che scimmiottano quelle prodotte nelle abbazie del Belgio, l'etichetta e il packaging lo confermano, solo che la Kristoffel ha poco a che fare con le antiche ricette inventate dai monaci. È un prodotto industriale realizzato dalla Martens, brewery che ha messo sul mercato robaccia per i discount, distribuita in bottiglie di plastica da un litro.
La gradazione non è alta, sono 6%, ma risulta troppo accentuata e sempre in evidenza facendo passare in sordina tutto il resto. Non che ci sia altro da raccontare visto che al naso arriva ben poco, così come al palato che ha poco da raccontare. In entrambi i casi prevalgono il malto e l'alcool, se poi c'è altro la Kristoffel lo nasconde bene.
Ho faticato per distinguere tracce di aromi, la piattezza di questa birra mi ha messo in difficoltà tanto che le uniche note piacevoli arrivano dal colore. Un biondo velatamente ambrato, limpido e trasparente come piace a me. La schiuma sottile fa da cappello, ma è poco persistente per apportare un'iniezione di gusto che risolleverebbe le sorti di questa birra.
Quanto descritto è troppo poco per dare un giudizio positivo sulla Kristoffel che non ha niente a che fare con le vere birre belghe, anche quelle industriali e di marche conosciute.
Si lascia bere perché tutto sommato è piacevole al palato, ma non ha davvero niente da dire. Vista la pochezza è adatta a un consumo durante i pasti, con pizza, panini o formaggi per restare sul classico, ma con qualsiasi altra cosa.
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