Opinione su Melascrivi.com: Un sito che va inesorabilmente peggiorando
Un sito che va inesorabilmente peggiorando
19/02/2018
Vantaggi
Pagamenti puntuali
Svantaggi
Nessuna possibilità di crescita professionale
Sono iscritta e lavoro per melascrivi dal 2012.
Dai suoi albori, il sito ha incontrato fasi alterne per quanto riguarda la qualità generale della piattaforma e il trattamento di noi autori. Oggi posso dire che ci siano senza dubbio alcuni vantaggi, tra i quali il pagamento puntuale ogni lunedì, ma anche molti svantaggi. Cercherò di indicare quali siano, a mio parere, i punti deboli di questo servizio.
- La mancanza di meritocrazia
Se siete alla ricerca di un lavoro che offra una qualche prospettiva, o anche solo un ritorno minimo in termini di soddisfazione personale, lasciate perdere. Il sistema di attribuzione delle ''stelline'' di qualità è impietoso e non proporzionale. La vostra storia generale come autore non è minimamente presa in considerazione: il punteggio viene attribuito secondo un algoritmo molto rigido, che rende faticoso salire e molto facile scendere di livello.
- Le linee guida spesso pietose
Il lavoro sarebbe molto più semplice se le richieste degli editori fossero esposte in maniera chiara e articolata. La maggior parte delle volte si ricevono correzioni e rifiuti del tutto svincolati dalle richieste iniziali delle linee guida e tutto ciò è frustrante. Nella maggior parte dei casi occorre interpretare le richieste, indovinando le intenzioni nascoste dietro frasi criptiche e contraddittorie.
- I pagamenti non adeguati all'impegno
Che dire sull'ammontare dei pagamenti? Lavorando in modo fluido e costante, cioè investendo un discreto quantitativo di tempo, energie e competenza, si può aspirare a circa 70/100 euro a settimana. Questa media è calcolata considerando che sulla piattaforma non è sempre facile trovare articoli a disposizione. A volte ho quasi l'impressione che il sistema sia concepito per non farti guadagnare più di un certo tanto.
- Non ci sono prospettive di crescita
Al di là della individuale palestra di scrittura, investire molto tempo all'interno della piattaforma non garantisce alcun futuro professionale. Il proprio nome non è associato ad alcuni dei lavori svolti (in alcuni casi potrebbe trattarsi di un vantaggio...), perciò non si tratta neppure di un'esperienza spendibile nella stesura di un curriculum. Non esistono ferie, opportunità di crescita, comunicazione diretta con il cliente o con lo staff stesso. Non è un investimento, è un vuoto a perdere. A chi inizia ora questo tipo di lavoro dico che a lungo termine non ne vale la pena.
L'unico vantaggio che mi sembra doveroso indicare è relativo alla puntualità dei pagamenti: i soldi sono pochi, maledetti e subito.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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Opportunità
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Credibilità
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Competenza
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Commenti
Vorrei esprimere una serie di considerazioni nel modo più obiettivo possibile su Melascrivi. Dico questo perché mi sono iscritto nel 2015 e da allora ho avuto modo di apprezzare i suoi lati positivi e di sopportare quelli negativi. Ho anche letto diversi pareri presenti su questo sito per farmi un'idea del giudizio generale degli autori, molti dei quali condivisibili, come per esempio la recensione alla quale sto aggiungendo il mio commento. Ecco quindi il mio contributo alla valutazione di Melascrivi. Inizio dicendo che secondo la mia opinione non si tratta di un lavoro vero e proprio, in quanto non si firma un contratto e non ci sono obblighi: l'autore prenota gli articoli e cerca di consegnarli entro la scadenza. Se questo non avviene, non si viene licenziati. Anche perché non si è mai stati assunti! Altra precisazione: io sono un gran pigrone e considero il lavoro, specie quello che obbliga ad alzarsi la mattina presto, un'umiliazione per tutto il consorzio umano. Prima o poi ce ne accorgeremo tutti e qualsiasi attività lavorativa forzata (leggasi: pagata) verrà considerata un crimine per l'umanità. Nel frattempo, ben vengano siti come Melascrivi, che consentono di guadagnare senza muovere le natiche da casa per sorbirsi reprimende dal superiore megolomane di turno che ti ricorda che il lavoro è sacro, che ci sono milioni di persone pronte a fare sacrifici per sfamare la famiglia eccetera eccetera. Una cosa che mi chiedo spesso quando scrivo gli articoli è “ma da dove vengono i soldi?”. La risposta è “dalla pubblicità”. Mah, prendo per buona la spiegazione, ma a volte mi domando chi possa pagare 30 euro per un articolo su un tema geografico (mi è capitato da poco, sono ben contento di aver ricevuto i soldi, ma il dubbio rimane). Il lavoro in sé non è gratificante (ma esistono lavori gratificanti al giorno d'oggi?), nel senso che 90 volte su 100 si devono rielaborare concetti già presenti sul web, oppure si devono inventare di sana pianta recensioni di prodotti mai usati, o si deve convincere il lettore che il trading online è veramente remunerativo, o che con le case in legno si risparmia. Da quando scrivo articoli per internet, ovviamente ho capito che non si può riporre alcuna fiducia sui siti web, specie quelli che veicolano annunci pubblicitari. Per il resto, se si trascorre molto tempo sulla piattaforma e se si è particolarmente reattivi, si possono guadagnare anche 100 euro alla settimana, ma il rapporto tempo – energie impiegate non è mai vantaggioso. Rimane il beneficio di poter lavorare da casa a qualsiasi ora e in ciabatte. Ah, ultimo dettaglio: con il sistema di Melascrivi, gli autori possono diventare anche correttori. Dico questo perché molti si lamentano del trattamento ricevuto, che sembra essere piuttosto scortese. In questo caso, va specificato che le correzioni e i giudizi provengono dagli autori stessi. Le tariffe “elargite” ai proofreader sono nell'ordine dei centesimi (non è uno scherzo), ed è per questo motivo che i commenti sono così freddi e il “voto” sempre “sufficiente” (formulare un giudizio più complesso richiede tempo). Si possono ricevere anche correzioni direttamente dagli editori, ossia da chi commissiona l'articolo (e paga). Alcune di queste sono piuttosto dirette, altre includono maggiori dettagli da integrare. Occorre considerare che chi commissiona un articolo, lo fa di solito perché non sa scrivere bene (dico questo senza nessuna offesa: io non capisco niente di motori, per questo vado dal meccanico se la macchina non parte!), quindi non ci si deve aspettare un feedback degno delle capacità letterarie di Fitzgerald, tanto per dire. Insomma, questa mia recensione non vuole dare un giudizio a Melascrivi, quanto piuttosto mettere in luce alcuni punti fin qui inesplorati del content writing. Per finire, pongo una domanda ai lettori che hanno avuto la pazienza di arrivare fin qui: ma secondo voi, chi gestisce Melascrivi quanto guadagna? E poi: gli addetti all'assistenza sono i gestori del sito o sono solo poveri schiavi come gli autori / correttori? Se i proprietari di Melascrivi guadagnano veramente più di 2000 euro al mese, pretendo che paghino loro la tariffa del 4% sui versamenti del lunedì ricevuti su PayPal. Mortacci loro!