Una sorella molto particolare
Non ho mai letto molto di letteratura africana contemporanea ma ultimamente le cose stanno cambiando, sempre più autori e autrici si fanno strada anche da noi e sono pubblicate da case editrici italiane. E' il caso di Oyinkan Braithwaite, giovane scrittrice nigeriana al suo debutto internazionale, che con Mia Sorella è una Serial Killer ha fatto il botto, non solo avendo riscontro da parte della critica ma anche del pubblico.
La giovane infermiera dell'ospedale St Peter di Lagos, Korede, una sera riceve la telefonata disperata della sorella Ayoola. La ragazza ha ucciso un uomo, pare per difendersi da un'aggressione e chiede alla sorella maggiore di aiutarla a far scomparire il cadavere. Inizia così un viaggio attraverso un pezzo di vita di Korede e della sua bella sorellina Ayoola, in una città tanto corrotta e disattenta come Lagos in Nigeria. Korede affronta la situazione in maniera molto fredda ma poi fa i conti con la sua coscienza e il dubbio, che pesa come una spada di Damocle, che la sua sorellina non sia così tanto innocente come voglia far credere.
Il libro è molto breve ma non per questo meno interessante, i capitoli sono scarni, ironici e taglienti. Non c'è molto di superfluo, si punta direttamente all'essenziale e dice quello che vuole dire senza troppi fronzoli. Non c'è scampo per nessuno, non ci sono vittime, o almeno solo alcune, e ci sono tanti colpevoli non solo materiali. L'ho trovato estremamente ironico, a tratti anche sfrontato nel modo di trattare una certa tematica ma soprattutto specchio di un paese e una città Lagos, che cerca di fare i conti con la modernità ma vive ancora ancorata ai pregiudizi e alle tradizioni.
Segnala contenuto