Avvincente, anche se le prime 2 erano meglio
La terza stagione di Narcos, che la Rai sta trasmettendo in chiaro in questo periodo, inizia un po' in sordina. Rispetto alle prime 2 stagioni la differenza si nota, perché quelle risultavano estremamente avvincenti già alla prima puntata. Inoltre manca, ovviamente, il pilastro portante che aveva catalizzato in precedenza l'attenzione dello spettatore, ossia Pablo Escobar. Episodio dopo episodio però la trama si fa più interessante e la suspence cresce. I migliori colpi di scena in effetti si trovano nelle ultime puntate, e vale la pena arrivarci. Anche se sotto certi aspetti lo spettatore è preparato: i buoni qualche volta sono in realtà cattivi insospettabili, oppure individui con una morale molto elastica... Mentre i veri cattivi hanno anche un lato umano. Ovviamente si vede parecchia violenza, o meglio, violenza estrema ma mai gratuita, ed elargita, in verità, con meno profusione rispetto a certe pellicole sparatutto. Personalmente, ho anche apprezzato parecchio il mantenimento dei dialoghi in colombiano, avendo studiato lo spagnolo ne ho pure approfittato per ripassarlo.
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