Opinione su Niki Lauda: Un grande Campione della F1
Un grande Campione della F1
09/01/2020
Vantaggi
Un esempio di grande sportivo
Svantaggi
nessuno
Eppure il talento nascosto sotto una piccola coltre di impossibili sfide attuate a bordo di monoposto disdicevoli, non tardò ad emergere.
Lauda portò alla Ferrari il titolo mondiale e purtroppo anche un grande spavento quando, al Nurburgring, vecchio Layot, rischio di perdere la vita fra le fiamme della sua Ferrari.
A salvarlo il grande ed eroico pilota Arturo Merzario che senza indugiare trasportò un incosciente Niky lontano dalla sua monoposto incendiata.
Di quell'episodio, Lauda, per molti anni non parlò se non con disprezzo. Diceva che un vero pilota non si sarebbe fermato ad aiutarne un'altro vittima di incidente di gara. Merzario abbozzò anche quando lo stesso Lauda ne rinnegò il gesto pubblicamente. Nel racconto che fece in un suo libro narrò che in quei quaranta giorni di Ospedale aveva impresso al suo fisico una disciplina ferrea. Avendo respirato materie plastiche che poi si erano solidificate nei suoi polmoni, disse che ogni giorno doveva triplicare le richieste dei medici impegnati a farglielo espettorare.
Morale che, all'ultima gara in Giappone, Lauda si presentò al pubblico in modo sconvolgente. Il viso ustionato, la testa senza i capelli,la parte destra, forse la più offesa dal fuoco, irriconoscibile e sanguinante.
Ma lui indossò il suo casco e si immerse nella Ferrari sotto il diluvio salvo poi ritirarsi al quarto giro, consegnando il Mondiale a James Hunt, altro personaggio speciale e storico della Formula uno.
Lauda affermò senza pregiudizi di sorta di aver avuto paura a tal punto da doversi ritirare. Molti pensarono che in realtà a sconfiggerlo fu il dolore delle ferite ancora aperte e drammatiche che gli deturbarvano il corpo e l'anima.
Negli anni poi, Lauda incontrò un Merzario invecchiato ma ancora attivo nello sport automobilistico, sia come pilota sia come manager di scuderia.
Gli riconobbe quel merito che in passato gli aveva negato: gli aveva salvato la vita e lui, il vecchio Lauda, gliene era finalmente grato. Merzario non nascose mai la sua ammirazione per Niky ed era comunque conscio di come avesse cambiato in positivo il destino del grande pilota tedesco.
Lauda vinse per mezzo punto un mondiale combattutissimo contro Alain Prost con la McLaren che ambedue guidavano.
Lo vinse al rientro dopo qualche anno di pausa in cui si era impegnato a seguire l'ingrandirsi del suo regno votato all'aeronautica. Fondò la Lauda Air e divenne Comandante della sua flotta. Poi il tarlo della passione lo ricondusse alla guida di una monoposto.
In formula uno ha vinto tanto se si considera che allora un Campionato si svolgeva su un range di sei o sette gare all'anno.
Oggi si pensa che nel 2020 se ne svolgeranno almeno venti e questo la dice lunga sul come le stistiche possano penalizzare i piloti del passato.
Del resto erano anni in cui ogni pilota, di formula o di motociclismo, viaggiava con sempre in valigia un abito scuro che doveva servire sia per cerimonie di premiazione come a Montecarlo ad esempio, ma anche per poter essere seppelliti in caso di incidente. Le macchine allora prendevano fuoco facilmente e anche le barriere erano pericolosissime. Pensate al povero Courage, figlio di un mastro birraio inglese che alla guida della sua De Tomaso F1 perse la vita fra le fiamme tanto che i vigili del fuoco di allora dovettere ricoprirlo di terra insieme all'auto per domare l'incendio.
O il giovane Rollinson che morì a Zandsfort in Olanda. Ancora il povero Francoise Cevert che come altri finì decapitato dal guard rail.
Oggi i piloti possono guidare molto più tranquilli, rischiando mediamente meno di un automobilista in autostrada. Ed è un bene dato che ricordo la tristezza delle tante disgrazie passate.
Anche Lauda ci ha lasciato e mi sento di dire che comunque ha insegnato molto aglli sportivi praticanti le discipline motoristiche.
Una volontà e una passione sconfinata per i motori!
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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pericolosità
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difficoltà
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sforzo fisico
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