Opinione su Olivia, ovvero, La lista dei sogni possibili - Paola Calvetti: Ma che senso ha?

Ma che senso ha?

Di Paola Calvetti avevo letto un paio d'anni fa "Noi due come un romanzo" e ne ero rimasta totalmente folgorata.
Un romanzo meraviglioso a cui ha succeduto una febbrile ricerca di tutta la bibliografia di questa scrittrice dalla penna magica per quanto scrive bene.
Tra i vari libri trovati, quello che più mi incuriosiva leggere era proprio "Olivia".
Si presenta in maniera molto romantica già dalla copertina: un ombrello che protegge da una pioggia di cuori.
Inoltre mi incuriosiva il sottotitolo "... la lista dei sogni possibili".
Bè di sogni possibili ce ne sono, dunque vediamo quali sono quelli di Olivia.
Un nome che tra l'altro è pure carino.

La trama scritta sulla quarta di copertina e riportata anche su internet mi convinceva, dunque quando poche settimane fa ho letto sul web che una celebre rivista femminile al prezzo di € 6,90 includeva anche questo romanzo non ho potuto far altro che correre in edicola ed approfittare.

Le 182 pagine di questa piccola opera si leggono in pochissimi giorni ma ... leggi che ti leggi la domanda è una sola: che senso ha questo libro?

Mi sono trovata d'accordo con molte recensioni lette sul web riguardanti questo romanzo.
E' scritto benissimo ma la trama lascia a desiderare.

Paola Calvetti ha un talento speciale nel lavorare con le parole.
Ne infila una dietro l'altra come fossero pietre preziose che vanno a formare una splendida collana.
Ci regala paesaggi ed ambientazioni confortanti, spunti di riflessione, teneri racconti di nonna e nipote, emozioni quasi palpabili.
Tutto però sembra sfilacciato e non inserito in un contesto.

I due personaggi, Olivia e Diego vivono la loro storia a parte per tutta l'opera e si incontrano nelle ultimissime pagine quasi per caso: stanno partecipando tutti e due alla stessa festa.

Olivia ha appena perso il lavoro ed ha passato l'intera giornata in un bar tabacchi a sorseggiare caffè e cioccolate, scrivendo sulla sua Moleskine liste su liste di cose da fare per distrarsi, che lavoro poter cercare o potersi inventare, mille modi per risparmiare, cose inutili ed altre irrinunciabili.
Sono utili anche a noi alcune di queste liste, giusto per fare il punto della situazione: risparmiare fa comodo a tutti.

Diego sta rimuginando sulla sua vita permeata da un'ombra di dolore e tristezza che lo accompagna sin da piccolo quando suo fratello Andrea decise di suicidarsi.
I genitori, la madre in particolare, non hanno mai elaborato il lutto e lui è cresciuto diventando un ragazzo problematico nei rapporti con gli altri e con le donne in particolare.

Nessuno dei due personaggi mi è piaciuto in particolare.
Non mi ci rivedo, mi stanno anche un po' antipatici, si prendono troppo sul serio, il loro piangersi addosso mi innervosisce.
Mi è piaciuto l'ambiente del bar tabacchi dove si rifugia Olivia, la neve che scende, le Polaroid che la protagonista scatta continuamente a tutto quello che secondo le vale la pena fotografare dagli oggetti di uso comune ad un albero a un gruppo di persone.

Il testo risulta scorrevole perchè come dicevo, la Calvetti scrive davvero molto bene: con poche parole sa dipingere una scena, centra sempre argomenti su cui vale la pena riflettere ponendo domande interessanti a cui anche noi lettore potremmo dare una risposta per guardare un po' dentro di noi.
Ho finito di leggerlo perchè incantata da questa bellissima penna.

Probabilmente se l'avesse scritto qualche scrittrice più mediocre lo avrei buttato dalla finestra dopo la prima pagina!

Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.

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