Opinione su Orlando innamorato - Matteo Maria Boiardo: Boiardo e i "cavalieri inesistenti"
Boiardo e i "cavalieri inesistenti"
27/01/2019
Vantaggi
Capire l'animo con cui il Conte Boiardo si mise a scrivere un poema cavalleresco
Svantaggi
Non avvertire le profonde differenze con l'opera dell'Ariosto
Mentre il secondo (l'Ariosto, intendo) prendeva l'intera materia cavalleresca con profonda ironia, il primo ( il Conte Boiardo) s'accostava alla "cavalleria" e ai cavalieri con intenti molto seri, e potremmo quasi dire "preoccupati".
Il Conte Boiardo, legato intellettualmente a un mondo antico, in cui la cavalleria era espressione di grandi valori umani, sentiva un po' franare il terreno sotto i piedi, ed era appunto preoccupato della "decadenza" della nobiltà dei suoi tempi, sempre meno legata ai valori dell'onore e del disinteresse per i beni materiale, e sempre più invece rivolta verso i valori "borghesi", strettamente connessi al desiderio di ricchezza e di denaro.
Siamo arrivati al punto: il Conte Boiardo, con il suo poema dei "cavalieri" della Corte di Carlo Magno esprimeva una sorta di "nostalgia" per il "modus operandi" dell'antica cavalleria, legata all'agire "eroico" e puramente disinteressato.
Questo, credo, sia il punto nodale da cui partire per leggere criticamente l' "Orlando innamorato", che non ha proprio nulla a che fare (se non la materia cavalleresca) con la sorridente e ammicante ironia dell'Ariosto, che, al contrario, si divertiva a "giocare" coi suoi cavalieri (e le dame).
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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personaggi
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adatto a tutti
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