Opinioni Philip K. Dick’s electric dreams – serie tv

Io negli anni mi sono letto tutti i romanzi e i racconti di Philip K Dick e quindi parto piuttosto prevenuto di fronte a questa serie. Fin dal primo episodio inizio a capire che c'è qualcosa che non torna nel mood generale. Non mi dà fastidio il fatto che la serie sia in realtà una sequenza di episodi staccati tra loro, con regia assolutamente diversa l'uno dall'altro, ma il fatto che la serie per l'ennesima volta risulta essere una strumentalizzazione assoluta dell'opera di Dick. Praticamente è una parafrasi dei contenuti dell'autore, vagamente presi qua e là dai raccont,i che molto spesso sono a dir poco solo abbozzati anche nelle versioni originali e rigirata completamente per veicolare un certo tipo di messaggi, che in realtà nei testi dell'autore nella maggior parte dei casi non sono neanche minimamente presenti. Sinceramente 10 episodi così non ve li consiglio perché la serie è assolutamente noiosa e pesante sotto tanti punti di vista e non coinvolgente. Ho faticato tantissimo a vederla e in tutta sincerità sono arrivato fino in fondo solo perché sono costretto a stare in casa tutto il giorno, altrimenti avrei direttamente cestinato la visione al secondo episodio. Spero che non ci sia una stagione numero 2.
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Serie antologica passata decisamente in sordina è questa Philip K. Dick’s Electric Dreams, dieci episodi autoconclusivi e distaccati gli uni dagli altri che hanno come base narrante i racconti e i brevi scritti dell’autore Dick, che poi è anche parte integrande del titolo. Le storie sono tutte fantascientifiche, con continui rimandi anche al genere distopico e alle invenzioni tecnologiche. Si mettono in mostra mondi utopistici e spesso fantastici, nei quali gli effetti speciali e le interazioni uomo macchina la fanno da padrone. Ho trovato gli episodi, se presi singolarmente molto interessanti. Sembrava di vedere dei film brevi, sia per lo sviluppo che per le varie dinamiche e interazioni. Presi nel complesso di dieci episodi mi è parso un tantino pesante troppo disorganico. Avrei preferito almeno una linea di conduzione o una cornice generale che potesse contenere il tutto. Non lo boccio, l’ho trovato ben realizzato e con una forte base narrante di scrittura ma avrei preferito un altro tipo di distruzione degli episodi.
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Serie tv di genere fantascientifico composta da 10 episodi di tipo antologico, quindi del tutto slegati gli uni dagli altri ed autoconclusivi, che come si evince dal titolo, sono trasposizioni di brevi racconti scritti dal celebre autore Philip K. Dick. I temi affrontati negli episodi sono diversi, ma tutti incentrati su argomenti fantascentifici come realtà distopiche in cui l’ordine sociale è organizzato in forme repressive o ambientata in mondi post apocalittici, nuove tecnologie, il rapporto tra queste e l’uomo, mondi paralleli, invasioni aliene, ma sempre connotate da un punto di vista molto umano e caratterizzati da finali twist, dove a fronte di una narrazione degli eventi che caratterizzano ogni episodio in modo lineare, si conclude con un finale inaspettato che in alcuni casi riesce a ribaltare tutto quanto raccontato fino a quel punto con colpi di scena degni dell’ autore che ha scritto il romanzo “Il cacciatore di androidi” da cui è stato tratto il classico Blade Runner e che da un certo punto di vista, anche se sempre futuristico, contiene elementi che ricordano “Ai confini della realtà”. Se piace un certo tipo di fantascienza che esula dai classici “Guerre stellari” o “Star Treck” la consiglio.
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