BEKO: un'esperienza frustrante e 500€ buttati
Nel luglio dello scorso anno, alla prima accensione, il piano cottura a induzione BEKO (Modello 7757189257 – BEKO HII64203FMT) è esplosa. Ho contattato BEKO che è intervenuta in garanzia con l’assistenza tecnica, che ha sostituito l’intera scheda elettronica del piano. Risultato della riparazione: sono necessari più di 30 minuti (!!!) alla massima potenza per far bollire una pentola da tre litri d’acqua (contro il tempo tra gli 8 ed i 10 minuti dichiarato sul libretto di istruzioni) ed è quindi impossibile cucinare un piatto di pasta (aggiunta la pasta l’ebollizione si interrompe: per preparare un piatto di
spaghetti semicrudi è necessaria più di un’ora). Ho richiamato di nuovo BEKO per chiedere la soluzione del problema: dopo molti solleciti BEKO mi ha risposto che non c’è nulla da sistemare perché il piano, a loro dire, funziona regolarmente (più di mezz’ora per far bollire l’acqua?) e loro hanno dovuto depotenziare il piano cottura originale a causa dei molti problemi tecnici riscontrati su quel modello. Tutto ciò che mi hanno consigliato è stato di cambiare pentole usando quelle a fondo molto sottile “tipo IKEA”, sconsigliate esplicitamente dal loro manuale di istruzioni!!!. Dato che il piano cottura BEKO si trova nella casa al mare ho passato un’estate d’inferno, nell’impossibilità di cucinare e con figuracce rimediate con gli ospiti invitati a pranzo, passando ore ed ore al telefono alla ricerca di un interlocutore che mi prospettasse una soluzione al problema. Terminate le vacanze, come indicatomi da BEKO, ho fatto scrivere da un mio avvocato al loro servizio legale chiedendo la sostituzione della piastra, ma BEKO mi ha risposto nuovamente che a loro parere la piastra funziona regolarmente. Su indicazione della loro assistenza tecnica locale ho chiesto allora,
sempre tramite il mio avvocato, il rimborso dell’acquisto (500 €!!!!). Sono trascorsi 2 mesi e non ho ricevuto nessuna risposta. Cosa faccio? Li denuncio? Penso che non lo farò, date le spese legali e i tempi della giustizia italiana, ma credetemi, al di là dei 500 € buttati dalla finestra mi rimane l’amarezza per il fatto che un’azienda delle dimensioni di BEKO mi possa impunemente trattare in questo modo.
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