Il male assoluto
In una delle sue poesie, Bertolt Brecht ci avvisa che quando chi sta in alto parla di pace, l’uomo comune va alla guerra, l’uomo comune che viene travolto e vede scomparire in un battito tutto ciò che ha costruito e in cui ha sperato. Ed è questo che ho pensato leggendo questo libro davvero epico perché quando scoppia una guerra, tutto è distrutto e sconvolto, addirittura cielo e terra cambiano posto, come ci dice il titolo. La protagonista rievoca la sua storia, da un piccolo villaggio nella foresta a cavallo tra il Vietnam del Nord e quello del Sud fino agli Stati Uniti dove finalmente trovò un po’ di pace. La cosa che mi ha colpito maggiormente di questo romanzo è che la guerra, la terribile guerra del Vietnam che ha dominato tutta la seconda metà del 1900, viene vista con gli occhi di una vittima, una ragazzina di 12 anni, terrorizzata da tutti, dai vietcong che pretendevano da lei come dagli altri del villaggio informazioni sugli Americani, dagli uomini di Saigon che la vedevano come comunista e così dagli Americani.
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