Deludente
Il libro dovrebbe essere un' inchiesta su guarigioni miracoli e apparizioni mariane ma non ha nella della vera inchiesta e della professionalità che un lavoro giornalistico dovrebbe avere. Dare un giudizio complessivamente negativo è facile, anche se ci sono alcuni capitoli che meritano considerazioni a parte. Inizio con ciò che non mi è piaciuto
I primi due capitoli sono ridicoli . Sono divisi in tanti paragrafi dedicati a fatti, veggenti, personaggi vari ed essendo tanti non possono trovare molto spazio, ma uno si aspetta di leggere un sunto della storia i fatti più salienti possibilmente documentati, invece il poco spazio viene occupato da Paolo Brosio. Inizia ogni storia dicendoti quando è venuto a conoscenza del tal soggetto, quando ha visitato il tal santuario chi ha incontrato.
La cosa più sconvolgente è che in più parti quando ti parla di un santuario ti indica anche dove andare a mangiare durante il tuo pellegrinaggio, ti indica il percorso per andare al tal ristorante, di cui ovviamente ti cita il nome, quello del proprietario della moglie e le specialità che puoi gustare, manca solo il prezzo del menù fisso. nelle note da pagina 168 a171 mette anche gli indirizzi e i numeri di telefono di vari ristoranti e alberghi.
Ci racconta di “Fatti prodigioso”, presunti santi e miracoli ma fa le sue “indagini” parlando con i suoi “amici” lascia il tutto al livello superficiale del “si dice” e il linguaggio del tipo “Cari amici..”, “Ora non crederete a quello che vi sta per raccontare..” da televendita.
Come nel caso di Teresa Musco inizia con due pagine dedicate alle attività imprenditoriali della famiglia D’Amico poi ti spiega bene l’infanzia della mistica ma della sua vita di adulta ti racconta solo di immagini che piangono sangue e l’unico miracolo che ti cita è quello della Madonna cucina i cannelloni al posto della Musco che è troppo stanca per farlo.nelle facoltà t
eologiche perché ci sono troppi preti ciechi a questo tipo di prodigi . Nei capitoli 4 e 5 dei miracoli legati a Medjugorie e Madre speranza, che sono di per sé molto interessanti e a in alcuni caso toccanti ma che nel contesto di questo libro ti lasciano dubbi, perché sai che la persona che te li racconta non ha senso critico, non ha un procedimento scientifico e non ti accenna mai neanche ad un voce contraria.
Il terzo capitolo dedicato alle apparizioni negate di Ghiaie di Bonate è il migliore, perché ha scritto poche pagine lui e si è limitato a estrapolare sapientemente pagine di un altro libro ben scritto “Non mi hanno voluta” di Alberto Lombardoni. Il libro non è volto a convincerti delle veridicità delle apparizioni ma ti racconta le inaudite vessazioni su una bambina di sette anni e dalle ingiustizie che la chiesa e lo stato civile hanno lasciato avvenire. Da leggere se non il libro almeno il sunto di Brosio.
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