Opinione su Roberto Stellone: Il Duca
Il Duca
16/10/2016
Vantaggi
buon giocatore e bravo allenatore
Svantaggi
tanti infortuni
Infatti è abile sotto il punto di vista tattico ed anche mentale e sa leggere in modo ineccepibile le partite valutando e facendo i dovuti correttivi sempre al momento giusto, ivi comprese le sostituzioni dei giocatori deludenti.
L' anno scorso è retrocesso con il Frosinone in modo, a mio parere, assai sfortunato ma ciò non toglie nulla all' impresa di aver portato i ciociari in A dopo anni ed anni d'assenza.
Oggi allena in cadetteria il Bari, è stato chiamato per cercare di centrare quella promozione in massima serie che, in Puglia, aspettano ormai da troppo tempo.
Secondo me sarà dura visto che non reputo il Bari molto attrezzato per il grande salto, è forte davanti con Riccardo Maniero, De Luca eccetera ma, parere mio, dietro manca qualcosina.
Stellone comunque ha questo compito e gli auguro in bocca al lupo in quanto mi è molto simpatico per il modo sempre gentile e sportivo di porsi davanti al pubblico ed ai tifosi.
Come calciatore è stato molto valido, certo non è stato un campione o un fromboliere assoluto ma, in ogni caso, i suoi gol li ha fatti ovunque.
A Napoli è stato persino eletto capitano ed ha segnato un buon numero di reti, da attaccante era il suo scopo, anche se gli infortuni lo hanno purtroppo frenato.
Secondo me la sua annata migliore l'ha avuta al Genoa, in serie B, quando giocava in coppia con Diego Milito e l'allenatore era Serse Cosmi d'Arezzo.
Il suo soprannome da calciatore era il Duca e, proprio al Genoa, ha formato con Milito un tantem che io amo definire "regale" visto che il nomignolo dell' argentino era il Principe del Bernal.
Stellone ha incarnato il classico esempio di giocatore forte fisicamente e tecnicamente che, senza infortuni, avrebbe fatto una carriera eccellente. Rimane comunque uno dei migliori attaccanti italiani di serie B degli anni 2000.
In carriera ha realizzato un centinaio di reti in poco più di 350 partite molte delle quali giocate a pezzetti per i noti problemi fisici.
Ha militato in squadre importanti, oltre alle citate Napoli e Genoa mi piace ricordare il Frosinone, il Torino, la Reggina, il Parma e la Lodigiani.
In gioventù è stato anche nel giro della Nazionale Under 21 seppur per un breve periodo e senza mai riuscire ad esordire.
Di lui apprezzavo molto la tecnica di prim'ordine, il colpo di testa, la velocità e , soprattutto, la caparbietà di lottare sempre con i difensori.
Anche per questo motivo, secondo me, è stato molto amato da tutte le tifoserie delle squadre in cui ha giocato quando era ancora in attività.
In parte mi ricordava Christian Vieri per il tiro secco e preciso, Trezeguet David per il modo di giocare ed anche, un pochino, Christian Riganò per il modo di saper fare, all' occorenza reparto da solo.
Ho apprezzato il calciatore e l'uomo e, oggi, apprezzo moltissimo l'allenatore.
Secondo me a breve tornerà in serie A e magari con un club medio grande dove poter far vedere appieno le sue qualità che io ritengo molto grandi.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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velocità
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dribbling
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tiro
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difesa
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tattica
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