Opinione su Roma: Roma San Pietro in Vincoli
Roma San Pietro in Vincoli
09/10/2018
Vantaggi
un gioiello da non perdere
Svantaggi
nessuno
Un monumento dell’antichità appare quasi nascosto alla curiosità dei turisti, appartato e ai più sconosciuto, appannaggio solo delle guide, che lo inseriscono nei tour conoscitivi dell'Urbe, è San Pietro in Vincoli.
Dalla Stazione Termini incamminandosi alla volta del colle Oppio, uno dei 7 colli romani, percorrendo Via Cavour nella sua interezza, dopo l’incrociarsi con Via Giovanni Lanza a poche centinaia di metri dal Grand Hotel Palatino, che compare in destra, si svolta a sinistra per immettersi in Via del Fagutale e attraverso un vicoletto (Via S.Francesco di Paola) risalendo una infinita scalinata si giunge in Via delle Sette Sale, che di fatto circonda la piazza di San Pietro in Vincoli da cui si accede alla Basilica.
Le sue origini si rifanno addirittura a San Pietro stesso, che si ritiene consacrasse questa Chiesa, come prima in tutta l’Europa conosciuta di allora, durante l’impero di Claudio (41-54 d.C) . Distrutta in gran parte durante l’incendio di Roma, fu ricostruita da certo Prete Filippo , consacrata nuovamente da Papa Sisto III (432-440) e resa celebre da Licinia Eudossia (422-493) , figlia di Teodosio II , Imperatore d’Oriente e moglie dell’Imperatore d’Occidente, Valentiniano III.
Le catene sono state conservate fino al 1704 nell’altare, poi demolito, che era sotto l’organo in due portelle artistiche.
Ma le vicende di questa Chiesa non si esauriscono qui, esse si protraggono nel tempo, e molti altri, fra Papi e personaggi meno famosi se ne interessarono, come Pelagio I (Papa dal 532 al 535) che vi custodì le reliquie dei 7 fratelli Maccabei (martiri ad Antiochia tra il 145 e il 146), rinvenute in un sarcofago di marmo nel corso dei lavori di restauro del 1876 .
Questo sarcofago, oggi custodito nella Cripta della Confessione, ha sculture che narrano diversi fatti della storia religiosa cristiana quali quello della buona samaritana e Gesù, la resurrezione di Lazzaro ed altre. Al suo interno risulta diviso in 7 loculi nei quali furono trovate le ceneri con frammenti di ossa bruciate, repertate come quelle dei Maccabei.
Un Papa su tutti, quel Giuliano della Rovere (il papa Guerriero) chiamatosi Giulio II (1503-1513) al soglio pontificio, ebbe notevole influenza con i grandi lavori commissionati all’Architetto fiorentino Baccio Pintelli , con innalzamento del pavimento come si può evincere dalle colonne in parte nascoste, appunto, da questa sovrapposizione strutturale, quasi inevitabile.
La grande cancellata al portico la si deve alla volontà di papa Clemente XI (1700-1721).
La facciata è preceduta da un porticato, eretto su progetto attribuito a Meo del Caprino , a cinque arcate su pilastri ottagonali.
L’interno è a tre navate con 20 colonne di marmo è un fiorire d’opere d’arte tra le quali una tela del Guercino che riproduce Sant’Agostino ed un’altra del Dominichino che rappresenta la liberazione di San Pietro dal carcere, come anche l’altare votivo di San Sebastiano del 1576.
Tuttavia un’opera si staglia su tutte : il Mausoleo di Giulio II di Michelangelo (1475-1564) che si trova nel braccio destro del transetto subito dopo la navata destra e il Mosè.
Descrivere queste opere che mettono quasi soggezione non è facile, ma provarci non è oltraggioso alla sua possanza.
Tutti conoscono la storia di questo personaggio biblico e delle sue imprese fatte nel nome di Dio . Guardare questo marmo scolpito dal genio di Michelangelo ci rende piccoli, non solo davanti a quest’opera d’arte, ma al simbolismo che esso ha rappresentato per le genti nei secoli. Si pensa che il Mosè di Michelangelo volesse simboleggiare appunto Papa Giulio II, autore di audaci imprese.
Questa Basilica ha una lunghezza dalla porta all’abside di mt. 50 ed è larga mt.28 . Consta di tre navate dove quelle laterali misurano metri 5,50 , mentre quella centrale è di mt.15,60 .
Una Basilica mini dimensionata, appena 1400 mq , se si considera cosa offre Roma in quanto a basiliche.
La mia visita è stata quasi un omaggio a tale grandiosità nascosta nei vicoli romani. Un percorso affascinante attraverso il quale ho potuto rivivere nel silenzio rispettoso , che la Basilica impone, nonostante sia colma di turisti e curiosi, sensazioni inimmaginabili, che lasciano, ai cultori ed agli amanti dell’arte antica, un senso di pace e tranquillità , che queste opere riflettono.
Un sommesso brusio di ammirazione e flash abbaglianti accompagnano la visita, ma la concentrazione sull’arte non li fa avvertire, ci si può definire in trance mobile nella nuvola fantastica che pare avvolgere l’atmosfera della Basilica.
Non credo di aver mai vissuto attimi cosi intensi, nemmeno dinnanzi ad altre grandiosità come, ad esempio, quelle della Cappella Sistina. L’intimità del luogo rende tutto soffuso, ma nello stesso tempo vivo, reale e pregno di spiritualità .
Penso che anche un non credente, in questa magica atmosfera, veda vacillare il suo agnosticismo .
Troppa commozione, enorme emozione accoglie all’ingresso nella Basilica. Lo sguardo d’assieme ha del miracoloso, quell’urna li in fondo appare immensa , nonostante sia lontana 50 metri, i suoi riflessi illuminano lo sguardo e ti ammutoliscono , un fervore e un’ansia ti spingono come per incanto ad avvicinarti, come attratto da una calamita, che in molti definirebbero l'impulso della fede.
Roma è questa e tanto altro ancora, per cui non perdetevela.
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