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1 Opinioni per Signor giudice, basta un pareggio - Fabio Pozzo e Roberto Centazzo
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  • matutteame
    Fabio Pozzo e Roberto Centazzo - Signor giudice, basta un pareggio
    opinione inserita da matutteame il 25/04/2017
    Ho letto vari libri di Roberto Centazzo, ma non li avevo mai apprezzati molto. Poi da un anno circa è uscito con una nuova saga investigativa intitolata " Squadra Speciale Minestrina in Brodo " e da li il suo stile narrativo mi ha intrigato parecchio. Ora esce con questo nuovo libro, dove come nei precedenti il protagonista è il Procuratore Toccalossi, ma sarà che nel mentre ha modificato il suo stile narrativo, sarà che questo libro è stato scritto a quattro mani con Fabio Pozzo, un giornalista famoso e che sa scrivere davvero bene, ma devo dire che il libro mi è piaciuto parecchio. Veniamo alla trama, dove il Procuratore Toccalossi si è appena trasferito da Savona a Genova dove è andato a dirigere la Direzione Distrettuale Antimafia. Il suo fedele braccio destro, il Maresciallo Centofanti, inizialmente non lo segue in questa nuova avventura, ma ben presto iniziano ad accadere strani eventi a Savona, e Centofanti capisce, anche grazie ad una soffiata ricevuta, che se vuole arrivare a qualcosa deve coinvolgere Toccalossi. I due iniziano così ad indagare su delle morti all'apparenza accidentali, ma loro sanno che dietro c'è un'organizzazione ben avviata, certo la parte difficile è individuare i capi dell'organizzazione, e soprattutto trovare le prove per incriminarli. Ma mano a mano tutti quelli che capitano sotto al radar dei due finiscono in qualche modo uccisi. Toccalossi e Centofanti hanno le mani legate, non possono indagare più di tanto senza permessi, ma in loro aiuto inconsapevolmente arriva Bussi, un giornalista di cronaca amico di Centofanti. E' proprio questo nuovo personaggio, Bussi, che rende il racconto molto più piacevole e scorrevole dal punto di vista narrativo. Bussi si mette ad indagare per conto suo, perché un bravo giornalista è questo che fa, e lui il giornalismo ce l'ha nel sangue. Grazie a Bussi che smuove le acque ed ai nostri amici che indagano ufficiosamente, si andrà a delineare tutta l'organizzazione, dove droga, prostitute, appalti truccati, soldi da riciclare e politici corrotti saranno all'ordine del giorno. Ma la vera mente che opera dall'altro in questa organizzazione resta un mistero per ora, di lui si sa solo il soprannome, il Grigio. Ho apprezzato davvero tanto questo stile narrativo, dove le indagini di polizia ufficiali ed ufficiose sono in primo piano, condite da aneddoti personali dei vari personaggi. E' facile immaginarsi le varie scene e perdersi nelle vedute Liguri, descritte scrupolosamente dagli autori. Toccalossi e Centofanti hanno trovato in Bussi una valida spalla, e mi auguro che questo fortunato trio possa continuare a raccontare altre indagini. Un libro che consiglio non solo a chi piacciono i polizieschi, ma anche a chi ama i romanzi ben strutturati che poco si allontanano dalla realtà.
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