Troppe volte dimenticato
Rimango allibito del fatto che ancora nessuno abbia scritto un'opinione sul grande Silvio Piola, il più prolifico attaccante italiano di tutti i tempi, con 290 reti, divisi tra Pro Vercelli, Lazio, Juventus e Novara, davvero incredibile, nonostante la sua carriera venne interrotta per forza di cose dalla seconda guerra mondiale, altrimenti le reti sarebbero state sicuramente di più.
Una leggenda del calcio a cavallo del conflitto mondiale, quando c'erano giocatori come Meazza, Mazzola ed il grande Torino. All'epoca erano soliti fare dei paragoni tra chi fosse più forte tra Silvio Piola e Giuseppe Meazza, un po' come ai giorni nostri tra Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, si vocifera anche che tra i due non corresse buon sangue, ma su questo nutro molte riserve. Piola cominciò la sua carriera calcistica nella Pro Vercelli, ma si consacrò definitivamente nella Lazio, in cui rimase per ben 9 stagioni e dove segnò una valanga di Goal, per poi terminare la carriera alla Juventus e al Novara all'età di 41 anni, riportandolo nella serie A. Era un attaccante alto, tanto che le palle alte erano tutte le sue, saltava di tesa più degli altri, ma il suo marchio di fabbrica era la sforbiciata, copiata poi da tutto il mondo, era veramente un attaccante completo, veloce grazie alla sua lunga falcata, molto tecnico, anche se meno di Meazza, ma sicuramente vedeva la porta meglio di lui. Era un giocatore moderno, che amava giocare spalle alla porta, cosa inconsueta per il calcio di allora. In un'intervista disse che il giocare spalle alla porta gi consentiva di vedere meglio il gioco. Con la palla a terra invece, era piuttosto preciso e deciso. Nel lontano 1938, conquistò il Mondiale, allora la Coppa Rimet. Si dice che prima di trasferirsi alla Lazio, l'Inter avesse provato a prenderlo, ma sembra che i poteri forti avessero ostacolato quel trasferimento perchè Meazza e Piola in una sola squadra avrebbe significato vittoria sicura del campionato. Non aveva paura di nessuno, i tifosi laziali sicuramente ricorderanno un derby vinto dalla Lazio per 2 a 0 in cui marcò dopo essere rientrato con un'ampia fasciatura a causa di uno scontro di gioco. Tra i suoi record c'è quello di sei goal in un'unica partita nel campionato italiano ai danni della Fiorentina, un record che se non erro condivide con Sivori. Oltre che in mezzo al campo, Piola era un esempio anche e soprattutto fuori, al contrario del mondano Meazza, lui non era mai sopra le righe, non amava la pubblicità e stare sotto i riflettori, gli piaceva andare a caccia a pesca e starsene con la famiglia a passeggiare tra le vie della sua amata terra, Vercelli, non beveva nè fumava, sicuramente anche questo condurre una vita da perfetto e responsabile atleta gli consentì di giocare fino a 41 anni. L'esatto opposto dei giocatori di oggi. Aveva solo un rammarico, quello di non aver vinto mai uno scudetto. Silvio Piola rimane immortale ed un esempio per le generazioni di calciatori passati, presenti e futuri.
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