Senza Nazione
Questa miniserie racconta la situazione dei centri di detenzione degli immigrati illegali in Australia che richiedono asilo, ma vengono detenuti in attese estenuanti.
La storia prende spunto dalla storia vera di Sophie, detenuta per crica un anno illegalmente in questo centro, un'europea fuggita da cas e dalla sua vita che si ritrova a vivere in questo centro come una qualsiasi clandestina.
Questa serie prende vita grazie soprattutto a straordinari interpreti che riescono a far vivere personaggi realistici, tridimensionali che mi hanno toccato.
Anche se la verità, che ha fatto emergere una storia come questa, è solo la presenza di un'europea in un campo profughi australiano che, altrimenti, sarebbe rimasto anonino come i tanti sparsi nel mondo.
Le storie che s'intrecciano sono intense, ricche di tensione e sul fondo c'è sempre quest'anacronismo con queste persone che vogliono abbandonare il paese d'origine per trovare il "paradiso" in Australia contro quella di Sophie che, pentita di aver perso tutto, vorrebbe essere rimpatriata e ritrovare casa sua e la sua famiglia.
Questa denuncia non riguarda certo il mio paese dove gli immigrati che sbarcano vengono a malapena controllati, poi messi in centri dai quali possono facilmente fuggire senza controllo e girare liberamente senza documenti.
Se da una parte c'è l'esagerazione che non va bene, nemmeno il troppo permissivismo è utile.
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