Opinione su Tess dei d'Urberville - Thomas Hardy: CONCOMITANZE.
CONCOMITANZE.
13/04/2020
Vantaggi
Romanzo classico vittoriano che mi sento di consigliare
Svantaggi
solo per gli appassionati della lettura classica vittoriana
Personalmente ritengo che due siano le chiavi di lettura conciliabili con l’opera de qua. Una prima si incentra sull’azione del destino; questo è la causa ultima delle sorti della donna e a questo si somma il non meno rilevante ruolo della natura, di quella natura ciclica che si ripete, si manifesta per quella che è. Una seconda che al contrario si concretizza negli uomini. Le sventure della protagonista non sono altro che il risultato di incontri con uomini sbagliati nonché delle convenzioni sociali dell’Inghilterra Vittoriana. Certo, anche secondo questa interpretazione risulta evidente un ruolo del destino a cui ricollegare i fatti; ma chiaramente questo non è da accomunare esclusivamente ed unicamente alla natura che suscita con i suoi paesaggi desolati e bradi, il sentimento, ma anche e proprio a quella componente di umanità che si inserisce nello scorrere delle pagine.
E così la ragazza si ritrova prima fra le “braccia” di Alec, rampollo cinico e frivolo a cui la famiglia ha comprato per prestigio sociale il cognome dei D’Uberville e di poi in quelle di Angel, retto ed innamorato della fanciulla – e dunque l’esatto opposto del primo – che si rivelerà essere assolutamente incapace di comprenderla talché il suo riapparire dopo averla abbandonata crudelmente ne segnerà le sorti nonché l’epilogo. Due figure dunque che sono le vere artefici della sorte della donna; Alec che per ben due volte si insinuerà nella quotidianità dell’inglese configurandosi come strumento di rovina, ed Angel che seppur munito della possibilità di cambiare questo infausto destino; ne è incapace. Seppur infatti apparentemente anticonformista egli è in realtà prostrato alle regole della società; ne è semplicemente incatenato. Ciò gli impedisce di rendersi conto della bellezza interiore – e non solo esteriore – della moglie.
A questo quadro si somma la famiglia che, a sua volta spinta dalla volontà dell’apparire, della possibilità di riscatto sociale e dalla brama di ricchezza, incautamente destina la figlia ai falsi ricchi di cui Alec è esponente.
Un romanzo forte, intriso di sentimento, di riflessioni su quello che è il binomio apparire-grandezza d’animo in correlazione con il costume, con l’ordine sociale dettato da consuetudini e dogmi di una società imperniata e consacrata alle sue regole sociali. Romanzo classico vittoriano che mi sento di consigliare
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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