Il più forte di tutti.
Questa serie televisiva parte dal docu-film che è stato realizzato nel 1998 in quella che sarebbe già stata l'ultima stagione della squadra di basket più forte di sempre.
La stella Micheal Jordan non aveva mai vuoluto autorizzare l'uscita fino ad oggi, ossia più di vent'anni dopo ed è stato uno dei programmi tv più visto di sempre.
Questa serie documentario ripecorre, accanto all'ultima annata, tutte le annate delle vittorie dei Bull con le storie più approfondite dei protagonsiti che hanno fatto entrare nella storia "il più forte di tutti".
Anch'io ero uno dei tanti ragazzi che seguiva le gesta sportive di MJ e ha sognato con lui perchè in quesgli anni ero un givoane adolescente, ma non potevo comprendere appieno la grandezza delle sue imprese nè quello che c'era dietro.
Il film fa emergere ancora di più la figura di MJ a livello sportivo e anche la sua figura di umana, ma per certi versi lo sminuisce.
Per me c'era qualcosa di divino nelle sue gensta atletiche qualcosa di non umano nel modo in cui s'innalazava su tutti, ma nel film emerge con forza che la sua più grande dote era la determinazione di ferro e la volontà di "essere il più forte di tutti" in tutto ed è quella l'unica vera dote che associata a talento lo ha fatto emergere trascinandosi sulle spalle tutti gli altri anch'essi dotati di grande talento, ma che non avrebbero mai realizzato una tale impresa senza di lui.
Questo carattere toglie magia a ciò che vedevo da rgazzino e mostra tutto il duro lavoro che anche chi ha talento cristallino deve fare per emergere, così decade, almeno in buona parte ciò che fa sognare un ragazzino ossia diventare grande e diventare il migliore nello sport che si ama e sfondarsi di soldi.
E così emerge il lato oscuro di Jordan che pungolava continuamente i suoi compagni in maniera quasi vessatoria, competitivo all'osso anche quando giocava a chi tirava al moneta più lontana!
La serie fa emergere ancor di più ciò che i Bull e MJ sono stati per il basket per lo sport e, soprattutto, per gli USA e la loro cultura.
Gli USA sono sempre stati una fonte d'ispirazione, ma MJ è stato un treno che ha sfondato ogni remora trasformando la mia generazione in consumatori dei prodotti americani e della loro cultura consumsitica; anche qui emerge il lato oscuro della vicenda di un Jordan che non ha mai sfruttato il suo talento per far passare messaggi positivi nè in politica nè sul razzismo e nemmeno tenendo cura dei prodotti che sponsorizzava; a lui interessava solo il basket, essere il più forte e fare soldi.
Anche il finale della serie è piuttosto egocentrico perchè quest'ultimo anno parte già dichairato per colpa del menager che non vuole rinnovare il contratto dell'allenatore Phil Jackson e che, di cosneguenza, MJ si rifiuta di proseguire senza il suo allenatore. La colpa si riversa su un manger che ha iniziato lo smantellamento, non ha fatto di tutto per trattenere le sue star e se ne è uscito con classe elencando le difficoltà di trattenere una squadra di superstar che avevano licelli d'ingaggio insostenibili.
Lo stesso MJ avrebbe voluto più di trenta milioni di ollari netti per giocare quell'ultima stagione, ma ha terminato la serie scricando tutto sulla dirigenza che, se avesse parlato con tutti i protagonisti, sarebbe riusciti a convincerli a restare un altro anno, sembra quasi, dalle sue dischiarazioni finali, che i soldi non sarebbero stati un problema.
E' stato bello rivedere le gesta di quelli che sono stati per me eroi nella mia gioventù e il film è montato molto bene con continui riferimenti all'ultima stagione in tutte le puntate, ognuna delle quali è dedicata ad un'annata specifica.
Resta il fatto che è un pò una sviolinata che pende tutta nella direzione di Jordan e qualsiasi critica messa da parte.
In ogni caso lo consiglio a chi ha seguito i Bulls e le gesta di MJ.
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