Meno bello dei primi due
Questo è il terzo capitolo delle avventure di Stefanie Plum la cacciatrice di taglie improvvisata, che si fa affidare i casi più semplici di recupero cauzione e si ritrova con assassini e delinquenti psicopatici. Questo libro mi ha un po’ mi ha delusa. non è all’altezza dei primi due. A tratti mi è sembrato un po’ ripetitivo, e sicuramente meno divertente, però forse il problema è nella traduzione che credo sia stata affidata ad una persona diversa, e molta della ironia si è perso. Vale comunque la pena di leggerlo, per per l'originalità e per la straordinaria la capacità della Evanovich di coinvolgerti e farti sorridere inframmezzando un storia thriller con problemi di macchina, capelli, parenti , shopping fidanzato, tipici di ogni donna, ma che per la protagonista sono tutt'altro che banali e sono la parte più surreale e divertente.
Vi racconto la trama. Le viene assegnato il caso di Mo Bedemier un anziano venditore di dolci e gelati accusato di possesso abusivo di armi. Sembrerebbe il classico lavoretto di comodo a cui mira, ma questa volta preferirebbe dar la caccia piuttosto a un seriarl killer per due motivi: il prima che zio Mo è amatissimo nel quartiere quasi un equivalete di Babbo Natale, il secondo è che a Trenton avere un arma senza licenza è normale anzi è sacro diritto e nessuno può essere arrestato per questo. Così la poverina si ritrova a subire le ire del vicinato e dei parenti con tanto di banda di giustizieri di quartiere travestiti con tute da sci che per minacciarla arrivano alla tortura. Nessuno l’aiuta e questo fuggiasco sembra non avere nessuna identità oltre a quella di candy man . Non ha nessun punto da cui partire da qui la lunga descrizione di appostamenti e giri per la città e frasi come”girai per l a Ferris, attraversai la Montgomery, risalii la king” le ho lette un po’ troppe volte …..Poi per fortuna le cose migliorano e la vicenda si movimenta, incominciamo a spuntare cadaveri ovunque, il tutto condito con i tira molla con il sexy Joe Morelli e le incursioni delle macchiette comiche di nonna Mazur e Lula. Nonostante tutto ciò il libro non mi ha convinto del tutto, primo perchè c’è all'inizio una parte molto ripetitiva che si poteva accorciare e non mi piace la piega che l’autrice da’ a Steph.,da anti-eroina che senza capacità si butta con coraggio nelle situazioni e affronta tutto con estrema ironia in questo capitoli non fa nulla senza l’aiuto del super cacciatore di taglie Ranger e della assistente Lula, cancellando il suo motto con cui affronta il pericolo che "è meglio che accettare il lavoro alla fabbrica di tamponi."
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