una gran perdita di tempo
Vantaggi
solo i personaggi della bimba piccola e di Franklin
Quando ero ragazza avevo l'abitudine di guardare le sit-com americane e questa prometteva di essere divertente. Tratava della routine di una famiglia afro-americana: padre, madre e tre figli, due ragazzi adolescenti e una bimba piccola. Presto però la sit-com mi era venuta a noia: il capofamiglia, Michael, si era rivelato un padre parecchio antipatico, insopportabile, con un caratteraccio, autoritario anzichè autorevole e per giunta di poco cervello. E pure maschilista. Infatti, fosse stato per lui avrebbe preferito che la figlia maggiore, Claire, rimanesse zitella a vita, dato che si infuriava come King Kong non appena un ragazzo le si avvicinava, non importava quanto onesto, rispettoso e responsabile fosse, non importava se anzichè il classico prendingiro avesse serie intenzioni matrimoniali per un futuro insieme. Mentre invece, dopo una sfuriata iniziale messa in atto più per compiacere il proprio ego che per il deplorevole fatto avvenuto, aveva accettato di buon grado che il figlio maschio adolescente, ragazzo dal cervello ancora più piccolo di quello paterno, avesse messo incinta la fidanzatina. La figlia poi, una ragazza superficiale e pure eccessivamente vanitosa, tanto quanto la madre. Gli unici che si salvano sono la bimba piccola e il suo altrettanto piccolo amichetto Franklin, un bambino prodigio, un piccolo Einstein la cui eccessiva intelligenza e saggezza crea un contrasto abissale con il comportamento di Michael e dei suoi figli adolescenti. Per il resto, non ne potevo più di tanta cretinaggine tutta assieme. Alla fine ho smesso di vedere la sit-com, a parte alcune puntate davvero divertenti la trovo insulsa e una gran perdita di tempo.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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