Molto avvincente
Vantaggi
Impianto narrativo ben costruito, trama avvincente, linguaggio lineare ed incisivo
Svantaggi
solo se non piace il genere thriller/giallo venuto dal nord
Ricorda l’ottimo film “noir” francese del 1968 di François Truffaut (tratto da un romanzo di William Irish pseudonimo usato da Cornell Woolrich) con una bravissima Jeanne Moreau nel quale una novella sposa, uscendo dalla chiesa e ferma sul sagrato per le foto di rito, si vede morire tra le braccia il marito colpito da un proiettile vagante partito da un fucile con il quale cinque uomini si stanno gingillando in una camera di un appartamento di fronte. La protagonista scoprirà l’identità dei cinque uomini e li ucciderà ad uno ad uno. La vendetta appunto è il tema centrale di questo ottimo giallo. La giovane protagonista, segnata da un’infanzia infelice e frutto di uno stupro subito dalla madre, le promette, sul letto di morte, di punire, col massima pena, gli uomini che l’hanno violata. È come in tutti i romanzi che trattano questo argomento il lettore è portato a provare simpatia e parteggiare con chi ha subito un grave torto e cerca di fare giustizia da sé. Approfondita indagine psicologica di tutti i protagonisti: le vittime, la vendicatrice, l’investigatore. Non è dato sapere cosa avrebbe fatto Van Veeteren se fosse riuscito a catturare l’assassina se questa non fosse scomparsa da un traghetto gettandosi, con dei “pesi adeguati”, nel freddo mare del Nord. Posso solo intuirlo: il commissario avrebbe avuto pietà di lei e si sarebbe adoperato per farle avere una pena mite. In questo romanzo ben scritto, scorrevole e con il giusto pathos, c’è tanta umanità e, senza tanti fronzoli, vi è la denuncia di uno dei crimini più abbietti. Hakan Nesser meriterebbe in Italia più successo almeno pari a quello di Mankell.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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