Il passato batte cassa
Il nuovo romanzo di Maurizio De Giovanni è un buon thriller che vive nel continuo passaggio tra un qualcosa di terribile successo nel passato e quello che succede nel presente, in un flashback spesso non facile da seguire se non perchè in certe scene si parla di lire, in altre di euro.
Detto questo, la storia del passato è qualcosa che è successo ad una ragazza, una giovane studentessa universitaria che ha avuto la colpa di trovarsi al posto sbagliato (una libreria di pezzi rari dove lavora) al momento sbagliato, ispirato all'autore da un fatto di mafia realmente accaduto nel 1985.
La storia del presente ha due protagonisti, da una parte il commissario Davide Pardo che viene contattato in un baretto locale dove ogni giorno alla stessa ora, le 11 del mattino, assume la sua droga personale, un ottimo espresso, da un ex collega Fusco che vorrebbe contattare un detenuto ricoverato che ha chiesto di parlare con lui e vorrebbe farlo al di là delle vie ufficiali troppo lunghe.
Pardo ritarda e il detenuto muore con un segreto: della cosa Pardo parla con Sara, la vera protagonista, Sara Morozzi, detta Mora, ex agente del più segreto dei servizi segreti. Lei trova la storia interessante e dato che ricorda il nome del detenuto per averlo visto anni prima parlare animatamente col defunto compagno, è incuriosita e decide di indagare personalmente, al di fuori della polizia.
Così Sara comincia il suo personale viaggio a ritroso nel passato per dipanare una matassa nascosta dal tempo e dalle dimenticanze.
Ma, se anche si vuole tagliare e dimenticare il passato, esso ritorna sempre a passi più o meno felpati per chiudere i conti che rimangono in sospeso.
Il giallo è introspettivo, pieno dei ricordi di una vita, incentrato soprattutto sul forte personaggio di Sara “invisibile” per abitudine di lavoro, ma sempre presente, forte e soprattutto aiutata dal suo grande dono, un istinto, o fiuto che dir si voglia, davvero incredibile.
Romanzo consigliato.
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