Opinione su Una vita - Italo Svevo: “È la gente che fa triste i luoghi. “
“È la gente che fa triste i luoghi. “
11/05/2020
Vantaggi
Una vita, per il resto, vuota di avvenimenti, senza avere conosciuto la sensualità se non nella esaltazione del sentimento, l’ amore impeditogli da timidezza, dubbi ed esitazioni con qualche avventura interrotta rapidamente
Svantaggi
abbastanza demoralizzante
L’ amore assume i tratti di Annetta, simbolo della freddezza aristocratica dei Maller, suoi datori di lavoro, desiderio incolmabile ed ideale assoluto, mentre tutte le altre donne non esistono, ma, non sapendo se è da lei riamato o solo deriso, realizza in codesta impossibilità relazionale l’ assenza di uno scopo di vita.
Annetta, per contro, crede che lui sia dotato di idee elevate ed interessanti ma che non sa tradurle in un romanzo, quello che i due si accingono a scrivere insieme.
Alfonso continuerà a nutrire dubbi sul futuro e che un amore siffatto, il prodotto ...” della necessità e della rassegnazione “..., quando sboccia può solo morire rapidamente.
Ed allora è colto da un desiderio di fuga, pur in circostanze drammatiche, al capezzale della madre morente, senza alcun rimorso e rimpianto.
In realtà lui ed Annetta non hanno mai avuto nulla in comune, se non una certezza impossibile, lei così piena di se’, presa dal desiderio di piacere, vana e sensuale.
Il cervello di Alfonso trova riposo nella malattia, il pensiero è quello di un uomo nuovo che pare diverso, l’ altro, il seduttore, un ragazzo malaticcio con il quale oggi non condividere nulla.
Quella che parrebbe una fuga da una donna che lo vorrebbe tutto per se’, lo riporta per contro al proprio impiego in banca, atto doveroso, stato di quiete e rinuncia, svincolandosi da sogni di grandezza e ricchezza per mantenere lo status quo, dimentico dell’ amore perduto e dimenticato da tutti.
La tranquillità della propria coscienza parrebbe sinonimo di felicità, oltre ogni gioia e dolore, ma la contraddizione tra azione e teoria riporta lo sconforto di sempre.
Ritorna l’ impossibilità di vivere ed amare, quella vita dolorosa ed intollerabile per un’ anima che non conosce pace.
Ed in questo istante prende forma un’ idea atroce che metta a tacere odi e sospetti, restituendogli la dignità perduta, riscatto quantomai necessario per riprendersi gli affetti più cari.
Esordio letterario dell’ autore triestino, “ Una vita “, che avrebbe dovuto portare il titolo di “ Un inetto “, anticipa alcuni temi di “ Senilità “, pur con esiti diversi e minore definizione, gradevolezza, unicità, completezza.
L’incertezza regna sovrana, attimi ripetuti, un reiterato desiderio definente ancora senza definizione, eventi solo in parte figli del reale, un io fragile, scosso, dubbioso, un senso personale che ogni volta cede ad un’ abulia del presente inserita in un sentimento borghese di fondo ma che si esprime in una reiterata guerra con se’ stessi ed il mondo.
La frustrazione di Alfonso è un braccio di ferro con il proprio io, tra aspettative e certezze che non conducono in alcun dove.
Una visione tormentata e distorta, uno stato di sofferenza per l’ impossibilità di vivere ed amare, ma, incredibilmente, fino ad un certo punto, la sola possibilità di vita.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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