superbo nel suo crudo realismo
Vantaggi
conoscere il romanzo psicologico realista sveviano
Svantaggi
non per bambini, poichè lettura particolarmente impegnativa
Avendo letto sia La coscienza di Zeno che Senilità, non potevo assolutamente perdermi Una vita, considerata tra le tre più grandi opere di Svevo. Queste tre opere, pur non costituendo una trilogia vera e propria per la mancanza di un filo conduttore tra le trame, hano però in comune la ricorrente tematica dell'inettitudine, tanto cara a Italo Svevo. Anche l'area geografica è ricorrente: tutti e tre i romanzi dell'autore sono ambientati in Friuli. Stavolta il protagonista è Alfonso Nitti, impiegato di banca con velleità poetiche. Al fine di poter lavorare in città, alla ricerca di un'esistenza più movimentata e diversificata rispetto a quella che conduceva in campagna assieme alla madre vedova, decide di lasciare il paesello in cui è cresciuto per stabilirsi a Trieste, dove trova infatti lavoro nella banca del signor Maller. Gli inviti alla casa di quest'ultimo sembrano costituire una grande aspirazione tra gli impiegati, ciascuno desideroso di scrollarsi di dosso un certo qual senso di inferiorità, dato che una posizione lontana dalla dirigenza bancaria li rende alvo di umiliazioni. Alfonso ottiene il tanto sospirato invito a distanza di mesi. A casa di Maller conosce Annetta, la figlia del suo direttore e a dispetto dell'iniziale antipatia che la ragazza gli riserva, i due finiscono con l'innamorarsi e intrecciare una relazione, fino a diventare amanti. Senonchè, al punto di sposarla, Alfonso parte improvvisamente per il suo paesello natio titubante sul da farsi. E finisce per trattenersi in campagna più a lungo del previsto perchè la madre vedova si è nel frattempo ammalata gravemente e cade in una lunga agonia. Al decesso della donna, Alfonso torna a Trieste e scopre che Annetta è fidanzata con il cugino Macario, che un tempo lo aveva preso in simpatia fino a divenire suo amico. Un malinteso dopo l'altro, che l'indecisione di Alfonso alimenta, lo rendono sempre più inviso a tutta la famiglia Maller, il che culmina con una sfida a duello da parte di Federico, il fratello di Annetta, inviato da quest'ultima proprio a tal proposito. Alfonso, non volendo affrontarlo, prende una decisione estrema. L'indecisione è una caratteristica cha accomuna tutti e tre i personaggi principali maschili delle tre opere di spicco di Svevo, pur caratterialmente distinti: Zeno Cosini ed Emilio Brentani sono anch'essi due indecisi, in quanto l'aspirazione alla fama letteraria che affrancherebbe Alfonso Nitti dal suo umile impiego in banca, ma incapace di raggiungere a causa di una qual certa inettutudine, avvicina di più il protagonista di Una vita a quello di Senilità. Personalmente mi viene da considerare che nella trama di Una vita anche le circostanze esterne (la lunga malattia e agonia della signora Carolina, la madre di Alfonso, la mancanza di affetti diversi dal figlio per quest'ultima, le precarie condizioni economiche della famiglia presso cui in città vive) la fanno da padrone in egual misura che l'inettitudine del personaggio. In quanto negli altri due romanzi è quest'ultima la caratteristica preponderante, pur nel mezzo di eventi avversi, che nel caso di Alfonso si rivelano del tutto incontrastabili, mentre lasciano spazio a spiragli negli altri. Per come il protagonista di Una vita è descritto dall'autore, sembra inoltre voler suscitare nei lettori ben più simpatia rispetto a Zeno Cosini ed Emilio Brentani, a dispetto di indecisione e inettitudine. Non possiede infatti, come Zeno, le caratteristiche del traditore della propria compagna, pur abbandonandola (e in un certo qual senso involontariamente, dato che l'agonia della madre non gli consente di ritornare a tempo debito in città), nè pettegolo (Emilio Brentani tradisce la sorella svelandone il più intimo segreto pur di non perdere il suo falso amico Balli, mentre Nitti non palesa segreti nè propri nè altrui). Ciononostante Svevo gli riserva un destino ben più duro rispetto al Cosini e al Brentani, il che dovrebbe fare riflettere sulla corrente letteraria seguita dallo scrittore: realismo quale perfetto scenario per il romanzo psicologico. La presenza di personaggi rosi dall'alterigia sul posto di lavoro a causa della superiorità di mansioni, l'aspirazione affannosa alla fama e alla ricchezza, le meschinità quotidiane ve lo confermerebbero. Complimenti alla bravura di Svevo per la sua capacità di descrivere situazioni altamente compromettenti senza mai scivolare nel dozzinale erotico. Ho amato sin dalle prime righe Una vita, divorandolo per intero in cinque giorni. Consigliatissimo agli amanti della letteratura Sveviana e delle sue più grandi opere. Adatto a tutti comunque non direi, per un bambino si tratterebbe di una letteratura davvero pesante e malinconica. L'età giusta per queste letture impegnative parte dalle scuole superori.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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