The Donald
Trump Presidente fa notizia e Trump non Presidente riesce a far notizia lo stesso: vedendo dall'Italia il suo comportamento per quattro anni ed ora quello tenuto durante le elezioni, l'unico sentimento che viene in mente per non esagerare è “Sconcerto”.
Ma questo film-documento, in fondo autobiografico, anche se riferito ai comportamenti presidenziali e basta, si chiede qualcosa di più. Insomma, Trump, chi era costui? Ma, soprattutto, Trump era o è in grado di essere un Presidente con tutte le responsabilità e le possibilità che questo comporta? Be', la risposta degli esperti e delle persone comuni nella maggior parte dei casi è stata no, eppure nulla c'è da contestare al pensiero di quanti, milioni e milioni lo hanno ancora votato.
L'attacco-rivelazione di Trump parte immediatamente dopo la sua elezione nel 2017: la prima di tantissime lamentele è per un trattamento non soddisfacente verso di lui e da allora i rapporti tra Presidente “arancione” e Stampa a tutti i livelli diventeranno sempre più incandescenti, mentre la parola che torna continuamente nei suoi discorsi è “fakenews fakenews fakenews”.
La tecnica non è certo la gentilezza o la cortese richiesta, ma prevalgono i toni dell'imposizione, una mimica mussoliniana che qui diventa davvero grottesca, un linguaggio rozzo e semplice che risulta evidente nel mezzo usato per contattare il pubblico, facebook e twitter che forse all'inizio molto soddisfatti, dovranno arrivare alla fine a cancellare i suoi inserimenti.
Dan Portland, il regista, di fronte alle nuove elezioni e alla possibilità che sembra concreta di una sua nuova elezione, comincia la sua indagine analizzando anche attraverso psicologi e psichiatri, storici e studiosi di politica il comportamento di Trump.
Eclatante quanto conclude lo psicologo e psicoterapeuta John Gartner che parla di -una sindrome di narcisismo maligno- definita come insieme di paranoia, narcisismo, disturbo antisociale di personalità e addirittura sadismo.
E, come se non fosse sufficiente, i vari intervistati parlano di un uomo
-sociopatico, sadico, truffatore, razzista e misogino-.
Un film-documentario molto interessante, al di là delle elezioni in sé per fare un pensierino su quanto sia facile eleggere persone che affascinano ma che hanno anche molto disturbi caratteriali.
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