L'ospedale psichiatrico come luogo di "normalità"
Veronika è una givoane slovena che decide di togliersi la vita ingerendo sonniferi, ma non ci riesce e si risveglia in un ospedale psichiatrico.
L'ospedale è diverso da come se lo aspetta e consoce persone che hanno cose da dare anche se gli altri li consideano folli, mentre il dottor Igor lavora per farle tornare la gioia di vivere.
Un romanzo interessante nel solito stile di Paulo Coelho con la sua capacità di far vivere i personaggi e dargli grande spessore, soprattutto in questa storia ho trovato una maggiore coerenza e linearità nel racconto.
L'autore ci fa mostra come Veronika riesca a trovare la serenità che le manca nel posto più improbabile, almeno per me, ossia un'ospedale psichiatrico, incontra persone con cui poter conversare e ritrovare una normalità.
Un libro che mi ha stupito con le sue riflessioni e i suoi pensieri, soprattutto nelle scelte dell'autore, quasi fosse uno spot agli ospedali psichiatrici, solitamente visti come posti horror dalla letteratura e dal cinema.
Lui invece è riuscito a dargli un senso di normalità e renderli credibili, poi ho scoperto che lo stesso autore vi ha trascporso diverso tempo e ha ritrovato se stesso e questo spiega tutto il libro.
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