Opinione su X-Men: L'inizio: Una nuova fase per gli X-Men cinematografici

Una nuova fase per gli X-Men cinematografici

08/05/2020

Vantaggi

Trama ben sviluppata, attori, sviluppo, buon modo per far ripartire la saga al cinema

Svantaggi

Non per tutti, alcune incongruenze con i film precedenti


Gli X-Men al cinema hanno avuto ampio spazio e, mentre alcuni film non si sono incastonati bene nella mia mente, altri sono riusciti a stupirmi e ad affascinarmi. Tra quelli che fanno parte di quest'ultima categoria c'è "X-Men - L'inizio", che si ripropone di narrarci la genesi effettiva del celebre gruppo di mutanti di casa Marvel Comics. Con un cast rinnovato e una storia nuova di zecca, la pellicola si presenta sotto i migliori auspici. I protagonisti che grandeggiano sull'ampio novero di personaggi sono Charles Xavier (James McAvoy), Erik Lehnsherr (Michael Fassbender), Raven Darkholme (Jennifer Lawrence) e Moira MacTaggert (Rose Byrne). Partendo dallo strazio che ha subito l'ebreo Erik durante la deportazione nei campi di concentramento nel 1944, il film dà un contesto all'origine di tutti i mutanti, senza mancare di approfondire i loro lati caratteriali, e senza eludere le motivazioni che li spingono ad agire. Un aspetto cruciale che mi ha colpita sin da subito è la dicotomia tra i modi di comportarsi che differenziano Charles e Erik. Se il primo è foriero di pace e armonia tra umani e mutanti (un aspetto immancabile nella storia sia cinematografica che fumettistica degli X-Men), Erik si fa portavoce della frangia di mutanti emarginati e sovversivi, i ribelli che hanno solo subito angherie da parte della razza umana. I due però si incrociano e, divergenze a parte, scoprono di poter essere l'uno di aiuto all'altro. La squadra di X-Men nasce quando ci sono le premesse ideali in un quadro storico ben delineato. La storia ci porta infatti al 1962, nella fase di piena crisi missilistica tra Stati Uniti, Cuba e URSS. Ancora una volta ci troviamo ad assistere alla formazione di due fazioni. Adesso non c'è più Erik/Magneto contro Xavier, bensì Magneto, Xavier e gli altri X-Men contro Sebastian Shaw (Kevin Bacon).
Il film, nella sua complessità, riesce a destreggiarsi bene tra i vari comprimari. Le dinamiche costruite hanno tutte uno scopo preciso e le abilità peculiari dei personaggi sanno offrire l'elemento fantasy che è onnipresente nei cinefumetti. In quesa pellicola si distinguono connotazioni eterogenee: azione, fantasia, generosi tocchi di dramma, qualche timido sentimentalismo e anche un po' di commedia. Non si può ignorare nemmeno la peculiarità di essere ambientato in fasi storiche importanti, come la già citata crisi missilistica e la seconda guerra mondiale, seppur con le dovute modifiche cagionate dalla presenza (ovviamente fittizia) dei mutanti, che hanno avuto un ruolo attivo in quei casi.
Dal principio all'epilogo, "X-Men - L'Inizio" si mantiene fedele alle premesse che ci aveva fornito all'inizio e non mostra cedimenti. La storia si rafforza, si amplia e si evolve con un ritmo incalzante e reso più interessante dai personaggi coinvolti. L'intensità dell'amicizia tra Erik e Charles è un punto nodale che raggiunge l'acme nelle battute finali, in una scena di forte impatto. Trattandosi di un film sull'origine del gruppo di mutanti, possiamo assistere ai primi incontri tra molti dei membri più famosi e all'introduzione di nemici e amici, basti pensare a Emma Frost, Bestia, Havok, Banshee, Azazel e Angel.
Non si può dire che sia un film semplicistico, perché la varietà di personaggi e i grandi collegamenti tra di loro contribuiscono a formare una sceneggiatura veramente solida e compiuta, ma questo è un punto a favore che potrebbe scoraggiare un eventuale spettatore attratto dalle dinamiche mutanti. La cosa positiva è che con questo film non si presta attenzione alle pellicole avvenute precedentemente, ragion per cui costituisce un buon primo inizio - tra l'altro dai toni indiscutibilmente più vivaci.
Tutto è amalgamato tanto finemente da non suscitare confusione nello spettatore, a patto che si sia veramente interessati.
Io ho avuto modo di vederlo tre volte e posso affermare che più lo guardo e più sale nella mia stima. Non c'è una scena che mi piace maggiormente perché in realtà ogni singolo fotogramma riesce di volta in volta a ingenerare vivo interesse in me. È questo il mio grado di apprezzamento nei confronti della suddetta pellicola, che ha dato il via la nuova e contemporanea fase degli X-Men al cinema. Il merito lo attribuisco anche agli attori. Non solo sono tutti bravi e anche di un certo calibro, ma hanno anche saputo incarnare al meglio dei personaggi fantasiosi ma i cui animi conoscono gli stessi tormenti e le stesse emozioni di tutti gli umani. Poteva essere difficile rendere credibili dei mutanti, ma, grazie a un ottimo lavoro in tandem tra sceneggiatori e cast, il risultato finale è stato egregio. Non manca nulla di ciò che ha contrassegnato le migliori storie a fumetti degli X-Men e questo film ha saputo prendere i loro tasselli fondamentali per inserirli a dovere in un contesto nuovo. Hanno dotato di carisma e spessore ciascun soggetto di questa grande trama (senza lasciare in disparte i dissidi che scaturiscono quando delle mentalità diverse si confrontano) affrontando la voglia di appartenere a un gruppo, il senso di esclusione che penalizza le vite dei mutanti, il ruolo che assumono scienza e politica dinanzi alla presenza di una minoranza altamente pericolosa, così come il desiderio di taluni mutanti - quelli dall'aspetto più alterato - di poter avere sembianze normali. La vera essenza degli X-Men affiora poco per volta, a mano a mano che si intrecciano meglio tutti i fili della narrazione e, come conseguenza, alla fine ci si sente soddisfatti perché il gruppo si forma e assume l'identità effettiva con una buona formazione e già pronta a fronteggiare eventuali minacce e a fornire sostegno ai loro simili.
Mi sembra incredibile che la Fox sia riuscita a vivificare questo franchise dopo i capitoli precedenti, in cui spiccava solo il caro vecchio Wolverine (tra l'altro presente in un cameo anche nel film che è oggetto di questa recensione). In più, ha potuto apportare modifiche ad alcuni punti dei film venuti prima, anche se questo ha dato adito a qualche incongruenza. Eppure, per quanto mi sforzi di trovare qualche punto a sfavore, mi rendo sempre più conto che è solo tempo perso. Dall'effetto visivo dei mutamenti vari alle musiche, dalle interpretazioni alla scelta di attori, dalla sceneggiatura alle ambientazioni... tutto ha concorso al successo dell'inaugurazione della più recente ondata degli X-Men cinematografici. Le pellicole che si sono succedute poi, dal canto loro, hanno invece conosciuto alti e bassi, ma, come si suol dire, questa è tutta un'altra storia

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Altre opinioni degli utenti su X-Men: L'inizio

  • frankjaegar89
    opinione inserita da frankjaegar89 il 04/06/2020
    X-Men First Class, arrivato in Italia col pessimo sottotitolo l'inizio è un prequel della quasi saga ventennale degli X-Men. Gli X-Men cinematografici non se la passavano benissimo, dopo due ottimi fi...
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    Trama e musiche godibili
    Diverse incongruenze
  • ilalub
    opinione inserita da ilalub il 06/03/2020
    Qui iniziano le grandissime incoerenze della saga. La trama sarebbe anche interessante perché mostra come Xavier e Magneto si siano conosciuti e come è partito il progetto X-Men, ma è seriamente molto...
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    nessuno
    è un film mal fatto