... 4 milioni m'hanno fregato ...
Abbasso la ricchezza è un film girato a Roma nel 1947 per la regia di Gennaro Righelli.
La storia è ambientata nell'immediato dopoguerra e racconta la storia di Gioconda Perfetti interpretata dalla grande Anna Magnani.
E' una fruttivendola arricchitasi con la borsa nera ed avendo messo da parte una gran bella quantità di denaro decide di cambiare vita.
Si trasferisce in una villa, gioca a carte, compera quadri e gioielli.
La saggezza però non si compera e con i soldi non si diventa colti ed istruiti il giorno dopo.
Gioconda non conosce l'arte, non distingue un gioiello vero da uno falso, fa amicizia con alcuni sedicenti aristocratici mai visti prima, fa investimenti poco oculati.
Quando il conte Ghirani, interpretato da un affascinante Vittorio De Sica, le consiglia di stare attenta a come spende i soldi ed alle persone di cui si fida, Gioconda decide di fare di testa sua e di non seguire alcun consiglio.
Inevitabilmente i guai sono dietro l'angolo.
E' un film davvero molto carino.
Ne ho visti certamente di più belli perchè è chiaro come il sole che gliela stanno facendo sotto il naso in certe scene del film e ti verrebbe voglia di urlarle dallo schermo di non comperare quell'anello o di non fidarsi di certa gente ma è comunque una storia godibile e ben realizzata.
A metà tra una commedia ed un dramma, Anna Magnani e Vittorio De Sica sono due bravissimi protagonisti.
All'epoca la critica fu molto severa nei confronti di questo film accusato di inneggiare alla borsa nera come fonte di guadagno facile.
C'è chi ne propose addirittura la censura, chi tacciò il regista di aver fatto un lavoretto da niente a girare questo film.
Al giorno d'oggi che non ci scandalizziamo più di niente, ho letto con sorpresa tutte queste critiche rivolte ad un film oggi più che guardabile, tutt'altro che scandaloso e compromettente.
La storia si dipana in maniera rapida e chiara, senza ingarbugliarsi e senza troppa suspence.
La recitazione, neanche a dirlo, è secondo me che non sono un'esperta ma una semplice telespettatrice, semplicemente esemplare.
Esce l'animo da popolana di Anna Magnani che nonostante le acconciature, i lussi ed i modi fintamente affettati dimostra come nella sua indole si celi una donna semplice e del popolo arricchitasi troppo in fretta, che non ha il linguaggio inutilmente pomposo dei ricchi, ma scivola pericolosamente nel dialetto romano di Trastevere durante le conversazioni con gli aristocratici che si è messa a frequentare.
Dal canto suo Vittorio De Sica, dimostra fascino, gentilezza, un animo nobile nonostante sia un conte decaduto ed indebitato.
Bravissimo, un bellissimo uomo, che recita la sua parte con perizia come d'altronde un artista del suo calibro sa benissimo fare.
Non è sicuramente il miglior film in cui hanno recitato ma comunque a me è piaciuto molto e lo rivedrei volentieri!
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