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1 Opinioni per Accadde in settembre
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  • margherita123
    Un intrigo a suon di musica!
    opinione inserita da Margherita123 il 22/11/2016
    Mi piacciono molto i film in bianco e nero. Li ho scoperti di recente e sono decisamente molto più affascinanti di quelli recenti. Ieri sera, facendo zapping, ho avuto la fortuna di veder iniziare "Accadde in settembre", una produzione americana girata in Italia nel 1950. Nonostante i suoi 66 anni di età per me è stata una prima visione. Un film bellissimo dove ho visto recitare per la prima volta Joan Fontaine ed anche una giovanissima Jessica Tandy. Quello che mi ha incollata allo schermo dal primo fotogramma fino all'ultimo è stata sicuramente l'ambientazione tutta italiana soprattutto a Firenze, città meravigliosa che io amo. Una Firenze degli anni 50 decisamente affascinante, irrimediabilmente bella, senza il caos e lo smog odierno. Bellissime le inquadrature da Piazzale Michelangelo sul Duomo e la Torre di Palazzo Vecchio, pittoresche e con una punta di nostalgia gli scorci in cui si vedono il Battistero e Santa Maria del Fiore, in una piazza dove regnava la vita cittadina e non la confusione dei turisti che di solito trovo quando vado a Firenze. Alcune scene del film sono girate tra Napoli e Capri, mete vacanziere meravigliose che mi ricordano qualche anno fa e dove vorrei tornare prima o poi. E' stato dunque un viaggio nell'Italia che non c'è più ma devo ammettere che di questo film mi è piaciuta anche la recitazione e la trama. Graziosissima Joan Fontaine, affascinante Joseph Cotten, severa e materna Francoise Rosay, nostralgica e melodrammatica Jessica Tandy. La storia è quella di Manina e David che a seguito di un guasto all'aereo in cui stanno viaggiando si ritrovano a passeggio per Napoli in attesa di poter ripartire. Tra i due si instaura subito un bel feeling e quando perderanno l'aereo decideranno di approfittarne per vedere Capri. Dalla confidenza all'amore il passo è brevissimo. Tra l'altro il giornale dà la notizia di un aereo disperso nel mediterraneo che corrisponde proprio a quello che avevano perso. Creduti morti, Manina e David decidono di rifarsi una vita a Firenze, complice Maria, severa amica ed insegnante di piano di Manina. Nel frattempo oltreoceano la moglie di David, credendosi vedova controlla con l'avvocato di famiglia i conti del marito e trova un grosso assegno in riscossione a favore di una certa Maria Salvatini di Firenze. Insieme al figlio partono per conoscere la donna che credono un'amante ma quando si ritrovano davanti ad un'anziana signora la vedova sembra rasserenarsi. Peccato che insieme a Maria, quel giorno c'è anche Manina che il figlio riconosce come una dispersa dell'aereo grazie alle foto pubblicate sui giornali. La logica porta madre e figlio a credere che David sia ancora vivo. Nel frattempo tra Manina e David la vita si fa sempre più difficile e tormentata di giorno in giorno. Farsi credere morti significa dover rinunciare ai concerti come pianista per lei e ad un importante progetto di lavoro per lui. Manina decide così di dare ancora una volta una direzione diversa alle loro vite. Mi fermo qui per non togliervi il gusto di vedere il finale. Seppur non sia il classico lieto fine, trovo quella di Manina la decisione più giusta e sensata che si potesse prendere. Mi è piaciuto molto il cast, lo snodarsi della storia e la recitazione, soprattutto quella di Manina, di cui ho apprezzato moltissimo anche gli abiti. Definire questo film drammatico è sbagliato perchè non è nè struggente nè angosciante ma non è neanche una commedia perchè non si ride. L'ho trovato semplicemente un bellissimo film, piacevole, garbato, rilassante, ben congegnato, con degli scorci tutti italiani davvero mozzafiato!
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    bel film
    se non piace il genere