Un aereo sull'orlo dell'abisso
Il grande successo commerciale dei primi due film, ha portato inevitabilmente a girare Airport ’77. Un aereo privato di un ricco collezionista di opere d’arte, effettua il suo volo inaugurale con illustri ospiti; naturalmente il suo carico è di grandissimo valore con quadri e gioielli di ogni tipo. Un gruppo di banditi, travestiti nel personale di bordo riesce a prendere il controllo dell’aereo, facendo addormentare tutti con un gas soporifero, incluso il comandante. L’obbiettivo era far atterrare il velivolo sulla pista abbandonata di un’isola, per poi impossessarsi di tutte le opere di valore, ma per evitare di essere seguiti sui radar, l’aereo deve volare molto basso, e nel buio della notte e con qualche foschia, il criminale ai comandi, colpisce con una delle ali la torre di una piattaforma petrolifera; perdendo il controllo dell’aereo che fa una sorta di ammaraggio, restando quasi integro. L’unisco squarcio, lo crea uno dei grossi container contenenti i quadri, che allaga interamente una delle stive; l’aereo s’inabissa sul fondo del mare con tutti i passeggeri ancora vivi, che si risvegliano subito dopo. Rispetto, al secondo film, si è cercato un cambiamento, secondo me ben riuscito, con la storia dell’aereo sott’acqua, in questo modo si è evitato di girare una sorta di doppione, dei primi due Airport, anche se non raggiunge lo stesso livello; trasmesso di frequente in televisione ne consiglio quindi la visione.
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