Opinione su CRONACHE DI UN VENDITORE DI SANGUE-Yu Hua: Forse II forse NO
Forse II forse NO
09/07/2020
Vantaggi
la vita in Cina, la vita dei cinesi durante un periodo di rivoluzione culturale che ha portato il paese dall'arretratezza assoluta al colosso che è oggiRacconta
Svantaggi
Dire che è una bella lettura è forse troppo, visto che anche lo stile narrativo è molto distante da quei canoni a cui probabilmente siamo abituati, però è istruttiva, e fa riflettere. Vale la pena provarlo.
A volte scelgo libri che escono dalla solita cerchia dei miei gusti, li prendo seguendo l'istinto, più che studiando la quarta di copertina. E' il caso di questo romanzo Hua Yu che però mi è stato regalato e messo poi da parte e rispolverato nei mesi di clausura. Cronache di un venditore di sangue non è horror visto il titolo ci si potrebbe pensare, e no, non è neanche un thriller. Tutt'altro, è uno spaccato culturale delle campagne cinesi, la storia di un contadino trasferitosi in città, sposatosi, e costretto a confrontarsi con i formalismi della cultura cittadina, e allo stesso tempo con le rigidità cinesi, e una politica che a seconda dei cambi di potere, hanno mutato l'intera sua vita senza possibilità di scelta.
La storia è tutta su Xu Sanguan che lavora in una fabbrica di seta, e viene da un paese in cui è tradizione sostenere che chi non vende sangue è uomo di salute cagionevole, che non troverà mai moglie. Vendere sangue frutta una somma ingente di denaro, ma poiché il sangue discende dagli antenati non lo si può vendere per futili motivi. Il protagonista venderà il sangue dieci volte: per sposarsi, per la nascita dei figli, per una donna in difficoltà e che da giovane lo attraeva, per via della crisi economica scatenata dal comunismo, ove ogni bene veniva sequestrato alle famiglie perché tanto lo stato si sarebbe occupato di loro (ma solo per breve tempo, portando molti alla rovina, alla fame, e scatenando una carestia durata parecchi anni), per le malattie dei figli, e per farli tornare prima in città dal loro periodo di servizio nelle campagne.
Devo assolutamente ammettere che molte volte ho pensato di abbandonare la lettura, il libro è stato abbandonato più giorni e poi ripreso in mano per darle un ultima possibilità, ci ho messo un po' a capire che Xu Sanguan era una macchietta, e che in realtà lo scopo dell'autore del libro era quello di raccontare la vita in Cina, la vita dei cinesi durante un periodo di rivoluzione culturale che ha portato il paese dall'arretratezza assoluta al colosso che è oggi. RIEPILOGANDO troviamo del sarcasmo, c'è drammaticità, ma tutto è raccontato in modo quasi piatto, agrodolce, è una storia che comunque è toccante, perché mostra anche il distacco generazionale tra i figli e il padre, e la loro breve memoria quando lo deridono per un suo comportamento bizzarro, durante la vecchiaia, e vengono rimproverati dalla madre che ricorda loro tutti i sacrifici fatti da Xu Sanguan per loro. Dire che è una bella lettura è forse troppo, visto che anche lo stile narrativo è molto distante da quei canoni a cui probabilmente siamo abituati, però è istruttiva, e fa riflettere. Vale la pena provarlo.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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