un corso di studi che potrebbe valere la pena
Anche se non ero iscritta a questo corso di laurea, ho però conosciuto di persona uno studente di economia e commercio e inoltre c'è la sorella di una mia cara amica laureata in questo settore, che subito dopo la laurea era stata assunta da una banca e con il passare del tempo ha intrapreso una bella carriera caratterizzata da un'importante promozione. Posso dunque opinare riguardo all'esperienza indiretta che ebbi soprattutto attraverso quest'ultima.
Si può dire oramai che in Italia la disoccupazione dei laureati è ai massimi livelli e ora come ora (o quantomeno alcuni anni fa) hanno più possibilità di essere assunti i diplomati rispetto ai laureati (vuoi per la più giovane età, vuoi per il fatto che con una qualifica in meno rispetto ai laureati i datori di lavoro sono più invogliati ad assumerli, dati gli stipendi più bassi rispetto ai più qualificati). Ciononostante alcune lauree danno ancora buone possibilità lavorative, ma per quanto riguarda economia e commercio in particolare, a mio avviso è una buona opzione per chi è disposto, ancor più che in banca, a lavorare all'estero, in primo luogo negli organismi dell'UE. I concorsi pubblici a livello europeo, specie le camere di commercio come quella italo-belga, mi sembrano degni da essere tenuti in considerazione e la laurea in economia e commercio offre la formazione più attinente in proposito. Certo, è però bene integrarla con corsi di lingue extrauniversitari (le università dubito che insegnino una lingua straniera ai massimi livelli, se non si tratta della laurea in traduzione-interpretazione) che permettano di raggiungere il livello C1-C2 dello standard europeo, perchè allora sarà necessario comunicare fluentemente nel linguaggio tecnico commerciale. Per le camere di commercio e gli organismi europei le lingue standard sono l'inglese e il francese, dunque è indispensabile conoscerle approfonditamente.
Per chi intenda lavorare in banca come la sorella della mia amica, deve sapere che la tendenza di tutte le banche è assumere personale giovane (fascia di età intorno ai 24 anni, dunque subito dopo la laurea, con qualche eccezione, sempre però non oltre i 29 anni ). Sembra poi che adesso come adesso la laurea in economia e commercio sia richiesta per posizioni di segretariato (quelle per le quali negli anni novanta bastava la scuola superiore "segretaria d'azienda"), ma in base alla mia esperienza è possibile raggiungerIe solo attraverso, purtroppo, conoscenze personali, data la tendenza a non assumere una segretaria al di fuori dei membri della propria famiglia o della propria cerchia di amici. Almeno dalle parti in cui vivevo funziona così. Insomma, tendo a consigliare economia e commercio a chi abbia orizzonti europei-esteri e a chi ami lavorare in banca. E ovviamente che sia portato per le materie economico-finanziarie. Quanto poi alla professione di commercialista non saprei dare veri e propri consigli, dato che conosco poco l'ambito. Non so dire se si tratti di una professione di fatto (pur non di diritto) tramandata di generazione in generazione, come quella degli avvocati e architetti.
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