La storia di J.D.
I film tratti da storie vere non sempre riescono a cogliere il punto, ma questa ci riesce. Il protagonista è J.D., un giovane studente di legge a Yale, che torna in Ohio per una urgenza familiare con la madre tossicodipendente.
E qui scopriremo cos'era la sua vita prima del college e le tre generazioni che lo hanno preceduto.
Ron Howard realizza un film alla sua solita maniera che ha nel titolo proprio quello di cui ama parlare, soprattutto nel titolo italiano condensa l'essenza della sua poetica e del modo di pensare americano.
E questa è la storia vera di JD VAnce, la storia di uno che ce l'ha fatta e ha anche pubblicato in un libro la sua esperienza.
Una bella storia che racconta la realtà della perferia americana, d quella più profonda che vive in camper o cittadine sperdute, a quella di periferia.
Un italiano medio, come me, si domanda: ma se la loro è msieria, la mia cos'è?
I protagonisti, sebbene disperati, vivono in una casa singola con giardino davanti che per quanto scapestrata è pur sempre meglio che vivere in condominio, la madre single riesce a diventare con un corso a diventare infermiera, ma può anche fare tanti altri lavoretti coi quali sbarcare il lunario.
Qui nel Sud quando eprdi il tuo lavoro non c'è niente, fare il commesso in un supermercato sarebbe la realizzazione massima anche per uno che ha studiato per altri settori, gli altri lavoretti sono in nero e sottopagati, conosco commesse di negozio che prendono dai 300 ai 500 euro al mese per 10 ore al giorno con turni anche la domenica; o studenti che fanno i camerieri per trenta euro nei weekend. Se la loro è miseria la nostra è super-miseria.
In ogni caso è una bella storia che parla ancora una volta del sogno americano raccontando di uno che ce l'ha fatta con una famiglia che vine dal nulla rialzandosi dalla miseria e diventando un uomo d'affari e unos crittore di successo.
Il film scorre piacevolmente grazie aala regia e ai bravi interpreti.
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