La misura è colma
A più di cinquant'anni dalla Guerra del Vietnam essa è ancora una ferita aperta nel cuore dell'America, soprattutto di quelli che in qualche modo, diretto o indiretto, ne sono stati coinvolti, per esempio i reduci che ancora soffrono di stress post-traumatico ricordando tutte le notti e tutti i giorni l'orrore di quelle foreste e degli assalti continui e senza speranza.
Qui il protagonista in primo piano, anche se già morto, è un ragazzo, William Pitsembarger, paramedico nell'Aeronautica Militare, che per permettere di portar via un ferito in più, si fece calare a terra dall'elicottero-ambulanza e ci volle rimanere per assistere e curare e lo fece salvando 60 soldati, ma non se stesso.
Fu chiesta per lui la massima onoreficenza militare che venne però declassata per motivi non precisati: ora un reduce si presenta a chiedere la revisione della concessione, ma nessuno vuole più riaprire un caso così vecchio finchè il tutto non viene affidato ad un giovane avvocato, Scott Huffman.
All'inizio Scott ne è abbastanza scocciato come se gli avessero dato un incarico di serie B, anche perchè vede molte strade bloccate e difficoltà a livello burocratico solo per poter leggere le carte relative alla medaglia già concessa.
Poi Scott comincia a contattare i veterani, coloro che avevano assistito a quanto accaduto e viene assorbito dal caso: capisce come si sentono e quanto ha fatto quel soldato ricevendo solo una medaglia declassata e, a scapito della sua carriera, decide di proseguire e cercare la strada per risolvere il problema, soprattutto spinto dal fatto che il padre del ragazzo ormai sta morendo e sarebbe per lui tanto vederne il riconoscimento.
Il cast è eccezionale, da William Hurt e Samuel l. Jackson fino Sebastian Stan, Christopher Plummer, Ed Harris, Jeremy Irvine, Peter Fonda.
Film da vedere anche per non dimenticare.
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