Tra un Prosecco e l'altro...
Di solito non mi piacciono i film italiani, invece questo “Finchè c'è Prosecco c'è speranza” esce dagli schemi e sinceramente m'è piaciuto molto: si tratta di un giallo del regista Antonio Padovan, per di più al suo esordio alla regia. Il protagonista è un commissario al suo primo vero incarico, il commissario Stucky interpretato da Giuseppe Battiston che ha saputo davvero calarsi nella parti: tranquillo, serio, riflessivo e introverso, è un poliziotto d'altri tempi che gira e parla, osserva e riflette e lentamente arriva alla soluzione, ostacolato non tanto dalla difficoltà delle indagini, quanto dal suo ottuso superiore (cui presto subentrerà) e che gli fa continue e stupide osservazioni per i vestiti, per un'idea che ha avuto e finisce col togliergli le indagini, cosa che lui non accetta continuando da solo e scoprendo il colpevole. Il fatto si svolge in un apparentemente incantevole paesino veneto, patria di ottimi vini, ma con la presenza alla sua periferia di un mostro, un cementificio che ha già causato molte morti e per cui non si può fare nulla in quanto le analisi sono state contraffatte. Tutto parte con il conte Lancillotto, uno dei produttori della zona che con un misto di pillole e prosecco, si suicida al cimitero e da lì seguono altre morti, questa volta omicidi veri e propri.
Film curato nei dettagli e con una bella storia, tutto da gustare.
Segnala contenuto