LeBouf si racconta.
In questo film mi ha incuriosito l'attore principale che dice di raccontare se stesso e la sua infanzia decidendo d'interpretare suo padre.
Il protagonista è Otis, un uomo alcolista e turbato che viene rinchiuso in un centro di disintossicazione dove rivive la sua turbolenta infanzia.
Un'infanzia rubata dal lavoro come attore nelle mani di un padre tossico e una madre assente.
Un film intenso e drammatico che mi ha preso ancor di più sapendo la storia che c'è dietro e la decisione di questo attore che racconta la sua infanzia, scaccia i suoi demoni interpretando il proprio padre; e così assistiamo a una doppia redenzione.
Questa è proprio la bellezza di questo film che avrebbe perso molto della sua forza se non fosse stata una storia vera, ma fa venire i brividi vedere il modo in cui James Lort cresce il figlio facendo di tutto per portarlo alla fama con ruoli che spesso lo ridicolizzano e lui tenta di stimolarlo al meglio con continui insulti(sei solo un clown), poi la vita in uno squallido motel abitato da prostitute dove il giovane viene iniziato alle sigarette. Credo che sono situazioni davvero orribili e non cambierei la mia serena infanzia con quella di quest'attore che, alla fine, ce l'ha fatta, ma non credo abbia avuto una vita migliore della mia.
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