a dir poco struggente
Il Dio delle piccole cose è quello che, anche solo per un attimo, ti fa dimenticare le grandi cose, quel dio che ti ricorda che la cosa più importante, l'unica cosa che conta è l'amore, è il dio che ti fa comprendere come tutto il resto passa in secondo piano, è quasi superfluo. Ecco Arundhati Roy ha fatto questo, ha narrato un dio che ci insegna ad apprezzare le cose semplici. Sono felice di condividere la bellezza di questo testo. Scritto in modo maestrale e sublime, il libro è ambientato in uno dei luoghi del mondo che amo di più, l'India. Il luogo è il Kerala, negli anni '70.
I protagonisti sono due gemelli dizigoti che vivono il periodo delle lotte comuniste e delle reazioni alla violenza.
La scrittura è gradevole seppur presenti, a mio parere, troppi flashback che rendono poco scorrevole e fluida la lettura del libro.
E' da apprezzare, tuttavia, l'impegno dell'autrice nel coinvolgere il lettore fino all'ultima pagina. Personalmente ritengo che alcuni passaggi erano troppo prolissi, ma alla fine il libro si legge con interesse.
Arundhati Roy è una scrittrice indiana nata nel Shillong in India ed ha 57 anni.
Questo libro è edito dalla casa editrice Guanda al costo di € 17,00 nella copertina rigida. Disponibile anche nella versione elettronica io, come sempre preferisco quella cartacea. Ma sto iniziando a pensare di comperare anche le versioni elettroniche perché nella mia libreria non c'è più spazio.
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