Un capolavoro intramontabile
Il padrino di Francis Ford Coppola è giustamente considerato uno dei capolavori cinematografici più importanti di tutti i tempi, e io sono d'accordo. A partire dalla sequenza iniziale, col postulante che chiede a un indecifrabile Marlon Brando di uccidere gli stupratori della figlia. E pensare che si è trattato di un film low budget. Al Pacino, all'epoca un esordiente, in seguito ha dichiarato che giravano in gran fretta per il timore che la produzione fosse sospesa per mancanza di fondi! La vicenda, tratta dall'omonimo romanzo di Mario Puzo, è nota: un mafioso di New York lotta per mantenere il comando e per salvaguardare la sua famiglia, ma viene quasi ridotto in fin di vita in un agguato. A quel punto il figlio perbene si rende conto che per proteggere i suoi deve prendere le redini del comando al posto del padre, e vendicarne la morte. Questo lo porterà a dover scappare fino all'avita Sicilia, dove incontra il suo vero amore. intanto il padre si riprende e torna in auge, pronto ad accoglierlo quando finalmente può rimpatriare. Ma i pericoli sono ancora in agguato... Fra omicidi e matrimoni, si respira davvero un sapore di tragedia e di mafia, e al contempo si percepisce quel peculiare attaccamento "tribale" ai propri congiunti che, per chi non è siciliano, forse si riesce a captare emotivamente solo al cinema in un capolavoro come quello di Coppola. In tutto il film, mai un attimo di noia. Bellissima la fotografia.
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