Un sequel quasi al pari del primo
Della trilogia del Padrino, il primo e il secondo mi sono piaciuti moltissimo, il terzo è un buon film ma a un livello leggermente inferiore. Il protagonista principale, morto Marlon Brando alla fine del primo, è Al Pacino, che ne interpreta il figlio talentuoso, diventato un boss spietato per proteggere la propria famiglia. O almeno la parte più fedele della stessa, perché non esita a difendere il proprio impero da chiunque cerchi di insidiarlo, parenti stretti inclusi. Del resto, qualcuno fra questi ultimi non riscuote troppe simpatie. Accanto alle vicende presenti si dipanano quelle del passato, che mostrano l'ascesa del boss suo padre in giovane età, interpretato da un bravissimo Robert De Niro. La regia di Francis Ford Coppola ovviamente è una gran regia, il film si guarda con interesse dall'inizio alla fine e i colpi di scena non mancano. Un relativo realismo nemmeno, a parte una scena in cui Robert De Niro chiede a un altro cosa sta facendo un loro connazionale, che sta riscuotendo un pizzo imposto a un italiano. Nella realtà, nessuno cresciuto nella Brooklyn italiana avrebbe avuto bisogno di fare tale domanda, meno che mai un ragazzo sveglio. Chissà se solo io ho notato questa piccola stonatura. In conclusione, un classico da vedere.
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