Lotta di classe ai giorni nostri.
Questo film racconta la lotta di 1100 dipendenti contro la decisione della multinazione che possiede la fabbrica della chiusura di questa.
L'accordo fatto due anni prima prevedeva che, in cambio della decuratazione del salario, la dirigenza avrebbe assicurato il lavoro per almeno 5 anni.
Il film di Brizè documenta quella che potrebbe anche essere una storia vera per il realismo che trasuda in ogni scena, sebbene non assuma mai la forma del documentario.
Questo film racconta il mondo di oggi e offre diversi livelli di riflessione, per prima cosa, la mancanza del rispetto individuale che era alla base della vita della cultura europea, il rispetto dell'uomo sull'uomo, l'onore, tutti concetti che sono scomparsi con l'arrivo del capitalismo e delle multinazionali dove il lavoratore non ha più dialogo con la famiglia proprietria, ma con un'entità che ha come unico fine quello di aumentare i guadagni. E Bizet riette a mettere in scena alla perfezione questo scontro che, pur avvenendo in un piccolo paesino francese, potrebbe essere ovunque.
Una battaglia persa perchè ormai il capitalismo e la forza del denaro ha creato una sorta di dittatura mondiale, mentre le domacrazie nazionali non sono riuscite ad evolversi in tempo e hanno capitolato dinanzia a questo stato di cose.
L'altro mio spunto personale di riflessione riguarda la dura lotta che sta nel cuore dei francesi, ma che non avviene in Italia per casi simili con la stessa veemenza.
Un film fatto bene e curato nei minimi dettagli nel quale emerge con forza il protagonista che pur essendo poco delineato dal punto di vista personale realizza un personaggio tridimensionale.
Lo consiglio a tutti per riflettere.
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