Opinione su Jojo Rabbit: Un sorriso in un orrore
Un sorriso in un orrore
09/07/2020
Vantaggi
personaggi veramente belli
Svantaggi
comicità a tratti un po eccessiva
Sulla carta, Jojo Rabbit si limita a descrivere, in un tono tra ingenuo e solo abbagliato, l'ingresso nell'età adulta di un bambino. La cosa peculiare è l'atmosfera. Siamo nella Germania nazista, il ragazzo appartiene alla Gioventù Hitleriana come prima di fare il filosofo Jürgen Habermas, per esempio, e, in assenza del padre, ricorre alla figura del Führer come suo unico e paterno amico immaginario. Indubbiamente, un punto di partenza gioiosamente suicida. Poi arrivano l'amore, i dubbi (si innamorerà di un rifugiata ebrea) e, naturalmente, il dolore.
Il film a momenti gioca troppo con la comicità e sembra sempre che stia per oltrepassare quel limite tra satira e commedia ridicola in un contesto difficile, ma per fortuna non supera mai quel limite.
Momenti deliranti alternati con una narrazione accomodante o semplicemente calcolata. Allo stesso modo in cui si appropria dell'ideologia di Wes Anderson in modo alquanto fraudolento, esplora campi tanto originali quanto emotivi. Diciamo che il rischio è così grande che l'intera proposta di Waititi oscilla tra un controllo quasi esasperante e quel gusto per la forte assurdità che è sua. E così, Jojo Rabbit cresce quando si libera dalla preoccupazione per ciò su cui conta.e si impiglia nelle sue perplessità quando prende coscienza degli sguardi che la giudicano. Quando a Chaplin fu chiesto una volta della sua idea di bellezza, rispose che era "una tristezza sorridente". E parte di ciò è in un film che, nonostante le sue molte esitazioni, riesce a far male.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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